10 Luglio 2023

Cassa Centrale: Rafforzamento Bancassurance nel Piano Strategico al 2026

Cassa Centrale Banca ha approvato il Piano Strategico del Gruppo per il quadriennio 2023 – 2026 e lo ha condiviso con i vertici delle banche affiliate e delle società controllate nel corso delle Assemblee Territoriali che si sono tenute a inizio luglio.

Con il nuovo Piano Strategico, il Gruppo Cassa Centrale riafferma i suoi valori distintivi di cooperazione e reciprocità – commenta il presidente Giorgio Fracalossiesprime il forte legame con i territori in cui opera e punta al sostegno di famiglie e imprese in un contesto economico complesso che caratterizzerà anche i prossimi anni”.

L’amministratore delegato Sandro Bolognesi aggiunge: “L’aggiornamento al 2026 dei target di Piano Strategico conferma la sostenibilità del modello cooperativo di fare banca. Le iniziative identificate ci consentono di valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi per raggiungere la dimensione di Gruppo idonea a realizzare significative sinergie e sostenere importanti investimenti per prestare ai nostri clienti servizi e prodotti di sempre maggiore qualità”.

Previsioni del contesto macroeconomico globale e italiano

Il contesto macroeconomico globale all’interno del quale è stato sviluppato il Piano rimane caratterizzato da diversi elementi di incertezza. L’inflazione, nonostante un rallentamento rispetto ai mesi precedenti, permane ben al di sopra degli obiettivi delle Banche Centrali, le quali proseguono con politiche restrittive di aumento dei tassi di interesse e riduzione dei bilanci. Il contesto italiano, al quale il Gruppo è maggiormente esposto, prevede una crescita stabile del PIL tra 0,7% e 0,9% annuo tra il 2023 e il 2026. Nello stesso periodo il tasso di inflazione è previsto normalizzarsi dal 5,1% nel 2023 a poco sopra il 2% nel 2026.

Linee guida strategiche di Piano

Il Piano Strategico si sviluppa attorno a quattro aree chiave di intervento: 1. Sviluppo commerciale, 2. Efficienza operativa, 3. Gestione dei rischi e 4. Fattori abilitanti. Ciascuna area include dei progetti strategici, evidenziati di seguito, per il miglioramento e lo sviluppo della capacità del Gruppo di far fronte a uno scenario economico in costante cambiamento e con maggiore complessità.

Sviluppo commerciale e potenziamento del modello distributivo

-Creazione di una nuova struttura organizzativa dedicata allo sviluppo e al coordinamento delle attività commerciali e all’ampliamento della presenza del Gruppo sul territorio con l’individuazione di aree ad alto potenziale di sviluppo

-Rafforzamento dell’offerta in ambito credito corporate, leasing e credito al consumo tramite sinergie con le società prodotto e sostegno alle iniziative del PNRR

-Rafforzamento del business del risparmio gestito (gestioni patrimoniali e fondi) e della bancassurance con lo sviluppo in particolare di prodotti protection

-Evoluzione del comparto monetica tramite rinnovo del catalogo prodotti ed efficientamento del modello di servizio

Efficientamento del modello di business del Gruppo

-Ampliamento ed evoluzione dei servizi di back office e ottimizzazione delle spese amministrative

-Trasformazione digitale di processi e canali per la riduzione di tempi e costi operativi

-Piano Strategico ICT di modernizzazione del core business e sviluppo della data platform e Piano Sicurezza guidati dalle priorità strategiche del Gruppo e coerenti con i trend di mercato

Gestione attiva dei rischi

-Adeguamento alla normativa Basilea IV con identificazione delle leve strategiche per minimizzare i requisiti patrimoniali

-Gestione proattiva del portafoglio crediti deteriorato

Fattori abilitanti

-Valorizzazione del capitale umano e sviluppo delle competenze manageriali e di leadership e rafforzamento dell’identità di Gruppo

-Spinta verso l’integrazione delle logiche ESG nei principali processi aziendali a supporto della transizione verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale

Proiezioni finanziarie

Crediti verso clientela, portafoglio titoli e raccolta

Le proiezioni al 2026 vedono un aumento dei crediti verso la clientela del 5,3% nel periodo ’22-’26 raggiungendo gli Euro 53,3 miliardi. Le società controllate Claris Leasing e Prestipay raggiungeranno risultati importanti in termini di crescita del portafoglio impieghi performing con un CAGR rispettivamente del 5% e del 21%.

Entro il 2026 si completerà il rimborso totale delle operazioni TLTRO (Targeted Longer Term Refinancing Operations: operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine) senza nessuna tensione di liquidità dato l’ampio portafoglio titoli; la chiusura delle operazioni porterà ad una riduzione della leva finanziaria. Sul fronte del funding, si prevede un leggero aumento della raccolta diretta a Euro 67,2 miliardi (+2,3% rispetto al 2022) e una crescita importante della raccolta indiretta al 9,5% annuo durante l’intera durata del Piano, raggiungendo Euro 51,8 miliardi nel 2026. Il rapporto tra impieghi e raccolta diretta rimane conservativo con un valore del 76% previsto per fine Piano.

Trend di conto economico

Il margine di interesse si manterrà stabile in arco Piano su valori prossimi a Euro 1,9 miliardi.

Ulteriore spinta ai ricavi viene data dalle commissioni generate dalla gestione del risparmio e dal credito (CAGR +4,9% tra il ’22-26) e dai sistemi di pagamento che raggiungeranno a fine Piano Euro 353 milioni (CAGR +1,8%). Il totale dei ricavi netti generati da commissioni raggiungerà gli Euro 869 milioni (+15,1% rispetto ai valori del 2022).

È previsto un contenuto aumento complessivo della base costi di circa Euro 215 milioni pari al 3,3% medio annuo. L’aumento dei costi operativi include le spese relative agli investimenti IT che si assesteranno intorno agli Euro 160 milioni annui nel triennio 2024 – 2026, con una crescita media annua dell’11,3% tra il 2022 e il 2026.

Il risultato operativo a fine Piano raggiungerà gli Euro 958 milioni, livello leggermente superiore al 2022.

L’utile netto di esercizio si assesterà stabilmente su livelli superiori agli Euro 500 milioni in tutti gli esercizi ricompresi nel Piano (Euro 514 milioni a fine 2026) consentendo la generazione di nuovo patrimonio per circa Euro 2,2 miliardi.

 

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