Dopo l’ottimo bilancio d’esercizio 2024 appena archiviato, Cassa Centrale Banca ri-aggiorna il Piano strategico al 2027 in corso da neanche un anno eleggendo valore della cooperazione, capillarità territoriale e qualità della relazione con soci e clientia guida nel declinare gli sviluppi industriali delle 65 BCC del Gruppo.
I crediti verso clientela performing sono attesi in crescita a 51,4 miliardi di euro (CAGR 24-27 +1,7%); costante il presidio sulla qualità del credito, che punta a un rapporto di copertura dei deteriorati al 73%.
La raccolta diretta è prevista a 74,6 miliardi (+1,6%) e quella indiretta a 57,8 mld (+5,6%), confermando la diversificazione dei ricavi. Il margine di interesse è dato a 2.247 mln (-2,9%) in base alle ipotesi di riduzione dei tassi di interesse nel triennio; quello di intermediazione a 3.136 mln (+1,1%).
Le commissioni nette cifrano 925 mln (+3,4%), grazie soprattutto alle performance del comparto wealth management e bancassicurazione. Il cost/income ratio è attestato in incremento al 60%; CET1 e TCR al 33,2%
Spazio anche all’orizzonte ESG grazie, tra l’altro, al consolidamento della gamma di prodotti di finanziamento e strumenti di investimento e protezione sostenibili e al collocamento presso l’utenza di prestiti obbligazionari “Green Social Sustainable”. Infine, da ieri è on air la campagna di comunicazione nazionale del Gruppo, con il claim “Fondato sul bene comune“.
In sintesi, un business model in equilibrio tra innovazione e prossimità, che consente alla clientela di alternare e scegliere tra consulenza in filiale e offerta personalizzata a distanza.
“Cooperazione, mutualità e localismo sono le parole chiave – afferma il presidente Giorgio Fracalossi -. Dobbiamo comunque tener conto di un complesso contesto economico sociale, in cui è necessario interpretare in concreto il concetto di «banche di relazione»” per farlo evolvere in un moderno Gruppo bancario a prova di futuro.
“Le iniziative di sviluppo commerciale e digitale permettono di supportare gli obiettivi in termini di territorialità, produttività e sinergie – spiega l’AD Sandro Bolognesi -. Ne sono prova gli oltre 200 milioni di investimenti stanziati sul fronte tecnologico e della sicurezza (tra cui l’intelligenza artificiale, ndr) pensati per potenziare i nostri canali digitali e sviluppare i sistemi interni”. Da cui l’aumento dei costi operativi a 1.941 mln (+3,1%).
Credito: ABI per un mercato finanziario unico europeo, che favorisca i Clienti al dettaglio