Cassa Centrale archivia il primo semestre 2024 con l’utile netto a 577 milioni di euro, pressoché invariato rispetto alla chiusura del bilancio d’esercizio 2023.
Pur nell’incerto contesto macroeconomico nazionale, la prima parte dell’anno consolida la vicinanza del Gruppo al territorio, confermata sia dalla crescita dei volumi di raccolta dalla clientela – che sfiora i 117 miliardi tra diretta (+4% rispetto a dicembre) e indiretta (+7,4%) – che dalla stabilità degli impieghi erogati (50 mld, di cui quasi 48 performing), con gli indici Npl in linea con i valori di fine anno. Tra le altre voci positive: il margine di interesse (1.235 mln, +5,2% a/a) e le commissioni nette (397 mln, +3%) , che spingono il margine di intermediazione (1,5 mld, +4%).
In aumento anche il patrimonio netto (8,7 mld, +5,7%) e l’organico dell’istituto di credito: 110 dipendenti in più in 6 mesi, che portano a 12.226 il totale distribuito nei 1.479 sportelli operativi in tutta la penisola.
“A fronte dell’accresciuta capacità di intervento industriale, il numero delle nostre filiali presenti sul territorio è rimasto costante – afferma il presidente Giorgio Fracalossi -, abilitando una precisa volontà di prossimità“. Le iniziative strategiche del Piano appena aggiornato al 2027 stanno consentendo, inoltre, una progressiva diversificazione dei ricavi.
“Cresce in misura rilevante, e costantemente, il risparmio che i nostri soci e clienti ci affidano – aggiunge l’amministratore delegato Sandro Bolognesi -, finanziamo una quota importante degli investimenti delle famiglie e delle piccole imprese italiane (con ANFIR uno degli ultimi accordi, ndr). In questi 5 anni dalla costituzione del Gruppo – prosegue Bolognesi – insieme alle banche affiliate abbiamo raggiunto un nuovo patrimonio, che investiamo in tecnologia e nel miglioramento del servizio alla clientela“. Da sottolineare, al riguardo, la costituzione dal primo luglio della nuova BVR –Banca Veneto Centrale.
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