L’Assemblea della Cassa di Ravenna ha approvato i risultati individuali della Cassa e consolidati di Gruppo relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022.
La raccolta diretta da Clientela è cresciuta a Euro 4.664 milioni (+5,2%). Cresce anche il sostegno alle attività economiche di imprese e famiglie con impieghi che hanno raggiunto Euro 4.607 milioni (+1,6%).
L’utile dell’operatività corrente della Cassa di Ravenna al lordo delle imposte, dopo le necessarie rettifiche, i più che prudenziali accantonamenti e nonostante anche i costi obbligatori straordinari per salvataggi di banche concorrenti, è salito a Euro 38,4 milioni (+39,19%).
L’utile netto della Cassa di Ravenna è cresciuto a Euro 28,065 milioni (+41,82%).
L’assemblea della Cassa ha deliberato la distribuzione di un dividendo aumentato, nella forma di un’azione ogni 35 possedute o, a richiesta di ciascun socio, in contanti, di 44 centesimi di euro (lordi) per azione. Quasi la metà dell’utile netto distribuito andrà alla benemerita Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna per iniziative sociali.
Nelle considerazioni finali, a nome del Consiglio di amministrazione della Cassa, il presidente Antonio Patuelli ha affermato: “la Cassa di Ravenna, autonoma, privata ed indipendente, rifiuta il cinismo, l’economia priva di etica, l’usura, l’avidità e l’assenza di memoria, persegue con spirito imprenditoriale, rigore morale e costanza questi fondamentali metodi e obiettivi strategici, per sostenere le imprese e le famiglie pur nelle difficoltà di ogni genere e per favorire tutte le possibilità di cospicua e stabile ripresa per una nuova fase di crescita sostenibile dello sviluppo e dell’occupazione.
La nostra bussola è l’intransigenza morale nell’economia di mercato regolata, nella società aperta, per la crescita economica, sociale e civile, con alti principi etici che debbono caratterizzare ogni attività economica. Le banche più eticamente orientate sono anche più resilienti alle crisi. È interesse di tutti abbattere la povertà anche nelle economie più avanzate, con lo sviluppo inclusivo, sostenibile e lungimirante, con più qualificazione professionale, più occupazione e più garanzie sociali“.