Nonostante gli eventi alluvionali che hanno duramente colpito i territori di pertinenza, l’utile netto di Cassa di Ravenna è cresciuto nel 2023 a 32,052 milioni di euro (+14,21% annuo).
La raccolta diretta è aumentata a 4.809 mln (+3,1%), quella indiretta a 5.454 mln (+6,6%); gli impieghi calano invece a 3.283 mln (-2,5%), risentendo della riduzione della domanda.
Anche a livello di Gruppo l’utile è cresciuto a 41,5 mln (+27,74%), risultato mai raggiunto in precedenza. Nel bilancio sale quasi ogni voce: il margine d’interesse a 127 mln (+4,7%), quello di intermediazione a 221,3 mln (+2,4%), la raccolta diretta a 6.829 mln (+3,56%), l’indiretta a 7.646 mln (+7,17%), le commissioni nette a 90,1 mln (+2,9%), il risultato netto della gestione finanziaria a 195,5 mln (+8%). Come per la capogruppo, calano gli impieghi a famiglie e imprese (4.170 mln, -4,66%).
Migliora la qualità del credito, con il totale dei deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) al 2,1% di tutti gli impieghi. I dati relativi ai coefficienti patrimoniali di Vigilanza rafforzano l’elevata patrimonializzazione dell’istituto di credito.
Ricordiamo che il Gruppo Cassa di Ravenna comprende Banca di Imola, Banco di Lucca e del Tirreno, 3 società di prodotti e servizi con sedi a Ravenna, Imola e Milano e una a controllo congiunto, la Consultinvest Asset Management a Modena.