15 Luglio 2024

I Tassi di mercato si stabilizzano, frena il calo del Credito: i numeri ABI di Giugno

Il trend al ribasso dei tassi di mercato iniziato da ottobre 2023, in anticipo sui tagli della BCE, si è arrestato.  

ABI rileva che nei primi 11 giorni di luglio l’Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,70%: un calo di 30 punti base rispetto al massimo di 8 mesi fa, ma impalpabile dal 3,72% di giugno. I tassi su Bot a 6 mesi, IRS a 10 anni e Btp sono perfino leggermente saliti: rispettivamente a 3,60% (3,59% a giugno, -45 pb dallo scorso ottobre), 2,82% (2,79%, -70 pb) e 3,96% (3,95%, -103 pb).
Nel bollettino sul mese di giugno, rilasciato dall’associazione nel weekend, il tasso medio sul totale dei prestiti risulta diminuito al 4,77% dal 4,80 del precedente bollettino di maggio: quello sui nuovi mutui immobiliari è sceso per il settimo mese consecutivo al 3,56% (3,61% a maggio, 4,42 a dicembre) mentre quello sui nuovi finanziamenti alle imprese è sceso a 5,25% (5,38% mag., 5,45% dic.).

Evidentemente – a causa dell’inflazione in ripresa – la sforbiciata da altri 25 centesimi all’imminente riunione del 18 luglio non sembra più così scontato agli addetti ai lavori, anzi la netta sensazione è che Francoforte si prenderà una pausa lasciando invariato il costo del denaro; da qui la stabilizzazione dell’offerta, emersa del resto anche nel rapporto di Bankitalia su maggio.
Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica, che contribuisce a sua volta a deprimere la domanda: a giugno la contrazione è stata dell’1,7% annuo, comunque in frenata rispetto al -2,1% di maggio (quando i prestiti a imprese e famiglie hanno segnato -3,1% e -1,1%); una lieve ripresa del business creditizio in questa prima metà dell’anno è segnalata anche da altre recenti ricerche.

Buone notizie, infine, dai crediti deteriorati netti: sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti – al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche – sono ulteriormente scesi a 30,3 miliardi di euro dai 30,5 di dicembre e dai 31,2 di settembre 2023. A maggio ammontano a 166 mln,  l’1,43% dei crediti totali: un rapporto percentuale stabile sull’1,41% di dicembre e sull’1,42 di settembre.
Gli investimenti, in un quadro di incertezza, vengono rinviati – commenta il vicedirettore generale vicario dell’ABI, Gianfranco Torriero -. La tendenza a tenere maggiore liquidità non investita, sotto forma di depositi bancari, riguarda anche le imprese e riflette sia una maggior resilienza, sia una maggior prudenza“.

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