Intesa Sanpaolo archivia la prima metà del 2024 con un utile netto in crescita a 4.766 milioni di euro (+12,9% a/a) e alza la guidance 2024 e 2025 a oltre 8,5 miliardi.
Il Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo grazie a: riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia; forte riduzione del profilo di rischio, con l’incidenza dei deteriorati sui crediti totali ridottasi ancora all’ 1,1% (e copertura specifica al 50,7%); ma soprattutto grande crescita delle commissioni nette (4.653 mln, +6,9%) sia nella componente da attività bancaria commerciale (+2,3%) che da gestione, intermediazione e consulenza (+9,6%). Una performance trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory.
In questa business line si distinguono infatti le reti di consulenza formate da oltre 16mila professionisti dedicati, le fabbriche prodotto assicurative interamente controllate e gli oltre 1.350 mld di attività finanziarie della clientela (+8,1%): quelle gestite dalle divisioni Banca dei Territori e Private Banking, in particolare, salgono a 128 mld. Nei primi 6 mesi dell’anno è stata inoltre costituita una struttura Wealth Management ad hoc e l’offerta commerciale Soluzione Domani per senior e caregiver è stata arricchita dall’iniziativa “SpazioxNoi”, mentre InSalute Servizi è diventata Tpa posizionandosi al quarto posto nel nostro mercato con oltre 1,5 milioni di pratiche all’anno. Senza dimenticare, lo scorso maggio, il perfezionamento dell’acquisizione di First Bank, che pare offrirà nuove opportunità anche alle aziende italiane.
La raccolta diretta bancaria tocca i 590 mld (+6,1%), quella indiretta 757 mld (+9,5%), il risparmio gestito 456 mld (+4,5%). La nuova produzione vita si attesta a 8,4 mld e il risultato dell’attività assicurativa ammonta nel complesso a 903 mln (+5,5%).
Per quanto riguarda il credito, i prestiti alla clientela sono pari a 422 mld: -3,7% annuo tuttavia, rispetto al primo trimestre, il dato è rimasto pressoché invariato. Sono 20 i mld erogati dal Gruppo in Italia durante il primo semestre, di cui 18 a famiglie e Pmi, mentre 1.500 imprese sono state riportate in bonis. Come da Piano, è stata estesa l’applicazione delle strategie creditizie ai criteri ESG, indirizzando nuove erogazioni per 7,8 mld verso i comparti col miglior rapporto rischio/rendimento. In dettaglio, nell’ambito del supporto ai clienti nella transizione verde, sono stati erogati circa: 59 mld dal 2021 al 30 giugno 2024, dei 76 di nuovo credito disponibile per la green economy; 1,8 mld di mutui green nel primo semestre 2024 (6,7 dal 2022) dei 12 stanziati al 2025; 1,3 mld di finanziamenti per l’economia circolare (10 dal 2022); 0,7 mld di prodotti S-Loan per la sostenibilità delle Pmi (5,9 dal 2020), la cui gamma è stata rivista nell’esercizio in corso da 6 a 3 linee.
Chiudono il quadro robusta patrimonializzazione, elevata liquidità, forte capacità di funding e – non ultimo – un costante impegno nell’accesso al credito del tessuto imprenditoriale italiano. L’outlook sulla seconda metà dell’anno prevede, tra l’altro, ancora una solida crescita dell’attività assicurativa e dei ricavi – trainati da un ennesimo incremento di interessi (attesi a circa 15,5 mld) e commissioni nette – e una sostanziale stabilità dei costi operativi, con minori spese per il personale a bilanciare i continui importanti investimenti in tecnologia digitale.
In sintesi, Intesa Sanpaolo appare pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro “grazie alla significativa diversificazione del business model – ha dichiarato il CEO Carlo Messina, nella conference call seguita alla diffusione della relazione di bilancio -. E’ il miglior risultato netto semestrale dal 2007, siamo primi nell’Eurozona nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto ai ricavi” e “il significativo eccesso di capitale – ha concluso – ci mette nelle condizioni di valutare con flessibilità ulteriori distribuzioni di risorse agli azionisti“.
Intesa Sanpaolo e Silver Economy. Alessandro Scarfò presenta “SpazioXNoi”
