Il 16 ottobre scorso i primi 300mila clienti di Intesa Sanpaolo sono passati a Isybank per circa 1,7 mld di raccolta diretta e – in sole due settimane – “oltre il 90% ha effettuato il primo accesso e sta usando l’app per l’operatività quotidiana, e sono già stati accreditati 50mila stipendi” ha detto a Radio Rai Antonio Valitutti, ad della nuova banca 100% digital, tra i pilastri del Piano di impresa al 2025 del Gruppo.
Nonostante l’invio di messaggi di avviso e la selezione di una utenza under 65 – “con somme sul conto inferiori a 100mila euro e prodotti di credito semplici, non investimenti o polizze assicurative, e un utilizzo nullo o limitato della filiale” – che ha tenuto conto di comportamenti indicatori di dimestichezza con la tecnologia, 2mila correntisti non fully digital sono stati presi alla sprovvista dal cambio e si sono rivolti all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato.
Una piccola parte rispetto ai 300mila coinvolti nella migrazione, tuttavia la banca sta però per ottemperare a i rilievi mossi dall’Antitrust, nell’istruttoria avviata sulle modalità di trasferimento della clientela: per i consumatori che proprio non si ritrovano, ci sarà la possibilità di tornare a Intesa riaprendo un conto a zero spese, con l’opzione di abbinarlo anche a Isybank; per chi invece resta, ai primi di dicembre arrivano le carte virtuali e presto fruirà dei servizi online anche attraverso pc e tablet.
Intesa Sanpaolo, manifestando la massima disponibilità a collaborare con l’AGCM e a fornire riscontro a ogni singolo cliente, ritiene di aver operato seguendo le regole, inclusa la comunicazione agli interessati. “A incoraggiarci in questa innovativa iniziativa del Gruppo – afferma un portavoce – è il numero dei nuovi clienti di Isybank provenienti dal mercato, che hanno superato i 50mila: l’obiettivo di raggiungere 1 milione di utenti appare tranquillamente raggiungibile, a conferma delle componenti tecnologiche altamente avanzate e della convenienza delle condizioni economiche“.
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