16 Ottobre 2024

Manovra 2025, Giorgetti chiede 3,4 Mld di “Sacrifici” a Banche e Assicurazioni

C’è chi lo chiama tassa su extraprofitti, o contributo. Io lo chiamo sacrificio. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti definisce così i circa 3,4 miliardi di euro che nei prossimi 2 anni arriveranno dalle misure di revisione dell’imposizione fiscale a carico delle banche e dei prodotti assicurativi: le risorse saranno destinate a politiche sociali e alla sanità, vedremo con quali esiti.
Un provvedimento già tentato l’anno scorso e modificato più volte prima della resa, su cui il governo Meloni è tornato però alla carica nell’ultimo periodo vincendo le resistenze di ABI. Anche perché non è certo che gli alti tassi di interesse, soggiacenti ai bilanci d’esercizio record del 2023, continuino a restare su livelli elevati ancora per molto.

Nell’odierna conferenza stampa di presentazione della nuova legge di Bilancio, approvata ieri sera dal Cdm e inviata stamani a Bruxelles, il vice ministro Maurizio Leo ha spiegato che il “sacrificio” a cui sono chiamati istituti di credito e compagnie riguarda imposte differite attive e stock option. Riguardo le prime, la manovra finanziaria prevede “la sospensione per due anni, nel 2024 e nel 2025, della deduzione di queste imposte che tutte le banche hanno nei loro bilanci“; per quanto attiene invece alle stock option “c’è la deduzione nel momento in cui si avvia il piano“, ovvero “quando c’è l’effettiva assegnazione della partecipazione: se emerge una differenza positiva c’è la deduzione“.
Dai primi calcoli, l’anticipazione delle DTA porterà al comparto mancate entrate per circa 1,5 mld nel 2025 e 1,9 nel 2026. Il contributo trattenuto col rinvio delle deduzioni, configurandosi come anticipo di cassa, sarà recuperato nell’arco del triennio successivo, tra il 2027 e il 2029.

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