Monte dei Paschi di Siena archivia il primo semestre 2024 con 1.159 milioni di utili, quasi raddoppiati a livello annuo, e ricavi totali per 2.031 mln di euro (+9,7% ) grazie alla crescita del margine di intermediazione (1.908 mln, +8,9%), in aumento sia sulla componente del margine di interesse (1.172 mln +8,3%) che sulle commissioni nette (736 mln +9,8%): queste ultime sono guidate soprattutto dall’attività di gestione/intermediazione e consulenza, ma è significativo anche l’apporto dei prodotti assicurativi ( 7,5 mln, +7,5%).
Rispetto ai numeri del primo trimestre, i volumi di raccolta complessiva ammontano a 196,4 mld grazie ai 3,8 mld guadagnati dalla raccolta diretta (96,5 mld) in ogni comparto; stabile a 99,9 mld quella indiretta.
Su base trimestrale i finanziamenti alla clientela (78 mld) risultano in lievissimo calo, in particolare sui mutui ipotecari che scontano le rate in scadenza. Rispetto alla chiusura dell’esercizio 2023, l’aggregato risulta però in crescita di 1,2 mld con prestiti (+0,4 mld) e PCT (+1 mld) a compensare la flessione dei mutui (-0,3 mld) e conti correnti (-0,1 mld); sostanzialmente stabili i crediti deteriorati e impieghi performing. (+0,1 mld di euro). il Gruppo ha contabilizzato un costo del credito alla clientela stabile a 204 mln, migliora il rapporto con la somma dei finanziamenti.
Oltre alla relazione, il CdA dell’istituto ha approvato anche il nuovo Piano industriale 2024-2028, che sposta di 2 anni il precedete in scadenza al 2026, articolato su 5 cardini:
1. Evoluzione della proposta di prodotti e servizi “fee-based” tramite l’arricchimento dell’offerta di Wealth Management e di protezione assicurativa con soluzioni olistiche e modulari, per garantire una copertura sempre più completa al cliente, cogliendone le esigenze emergenti attraverso la ridefinizione dell’offerta assicurativa sui canali online e il lancio di polizze digitali “small-ticket”; previsto anche il potenziamento della piattaforma Widiba, grazie all’ampliamento della rete di consulenti finanziari con iniziative di recruiting sulle aree territoriali a maggiore priorità strategica.
2. Nuovi modelli di servizio per attività ad alto valore aggiunto tramite: introduzione di un nuovo segmento di clientela “Upper Affluent”, al fine di migliorare customer experience e livello di consulenza offerto; attivazione di un nuovo “Wealth Management Center & Advisory” con l’obiettivo di elevare analisi del rischio e del portafoglio per sviluppare soluzioni d’investimento su
misura; evoluzione della proposta omnicanale, con il web come strumento principale per effettuare transazioni bancarie e veicolare le offerte, dedicando invece la rete di filiali dispiegata sul territorio nazionale ai bisogni più complessi della clientela.
3. Potenziamento dell’offerta dei prodotti di finanziamento per le famiglie con focus sui mutui quale “prodotto di ancoraggio” per la fidelizzazione dei clienti, facendo leva sulla velocità delle erogazioni digitalizzate; attesa inoltre una crescita nel credito al consumo, grazie al supporto di Advanced Analytics e sistemi avanzati di credit scoring automatizzato. Lato imprese, sarà lanciata una unità dedicata a verticali specializzati per le Pmi e rafforzata la proposta di finanza garantita e agevolata.
4. Rinnovamento e ottimizzazione della piattaforma.
5. Approccio “zero-based” alla gestione del rischio tramite il rinforzo dei processi di underwriting, in linea con le nuove priorità creditizie, accelerando il recupero crediti attraverso meccanismi innovativi di valutazione, classificazione e raccolta delle esposizioni.
Tutte le suddette iniziative saranno saranno abilitate dalla tecnologia, vera regina del Piano, a cui è dedicato un intero capitolo con le sue capacità algoritmiche per l’originazione del credito al consumo e i sistemi di scoring abilitati all’intelligenza artificiale: per il settore IT l’istituto ha stanziato 500 mln di investimenti nei prossimi 4 anni, stimando che ridurranno il costo del rischio dagli attuali 54 punti base a circa 44 nel 2026 e 34 nel 2028.
Tra gli altri target finanziari attesi al 2028: ricavi commerciali in espansione a circa 260 mln; cost/income ratio stabile al 50%; oneri in riduzione in arco piano; CET1 sopra il 18%.
Privatizzazioni: 6,7 Mld allo Stato dalle cessioni di Poste e MPS