Popolare Sant’Angelo ha diffuso oggi i risultati del primo semestre 2024, chiuso con una perdita netta di 2,9 milioni di euro.
Sotto il profilo degli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta raggiunge 920,8 mln e gli impieghi netti a clientela a 599,5 mln. Quanto alla qualità del credito, al 30 giugno scorso il totale dei deteriorati cifra 21,8 mln, -2,36% rispetto alla chiusura d’esercizio 2023: rispetto allo scorso 31 dicembre, l’indice di copertura sale dal 49,84 al 51,76%; il rapporto con impieghi netti si attesta a 3,63% e il “Texas ratio” al 48,48%.
Infine: i fondi propri ammontano a 49,2 mln, il CET1 Capital Ratio è al 12,60% mentre il Total Capital Ratio al 13,82%, nel rispetto del requisito regolamentare OCR.(“BPSA”)
Nel frattempo prosegue con successo il processo di integrazione con Banca Agricola Popolare di Ragusa, che sabato scorso – nell’assemblea dei soci più partecipata di sempre – ha ufficialmente approvato in prima convocazione il progetto di fusione annunciato ad aprile, mostrando anche il logo (foto) della nuova realtà nata dall’operazione: Banca Agricola Popolare di Sicilia conterà su oltre 900 dipendenti e ben 106 sportelli (di cui una ventina ereditati dell’istituto agrigentino) sparsi capillarmente sulla regione, diventando così il terzo player dell’Isola per presenza dopo Unicredit ed Intesa SanPaolo.
“La Sicilia ha finalmente la sua banca” ha commentato nell’occasione Saverio Continella, amministratore delegato di BAPR, certo che “la nuova fase di sviluppo rafforzerà la capacità di servire Pmi e famiglie delle comunità locali“.
Anche il presidente Arturo Schininà ha parlato di “momento storico per la nostra banca e per il territorio” e di “importante passo avanti nella creazione di un soggetto bancario unico siciliano“.
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