L’utile netto di 461,2 milioni di euro (+83,5% annuo) registrato da Banca Popolare di Sondrio nel bilancio 2023 – il migliore di sempre in oltre 150 anni di storia – riflette il forte balzo dell’attività bancaria caratteristica, che incorpora la diversificazione del business, i cui proventi si attestano a 1.340 milioni di euro (+26,2%).
Al risultato “eccezionale” – come l’ha definito il direttore generale Mario Alberto Pedranzini – hanno contribuito, in particolare: margine di interesse (937 mln, +37,6%), margine d’intermediazione (1.468 mln, +37,2%) e commissioni nette da servizi (402,6 mln, +5,8%); quest’ultima voce riflette soprattutto la crescita dei proventi rivenienti da finanziamenti, risparmio amministrato e garanzie rilasciate.
In rialzo ogni tipologia di raccolta: diretta (42.393 mln, +1,5%); indiretta (46.319 mln, +18,6%) e assicurativa(2.067 mln, 5,6%).
Al 31 dicembre scorso i finanziamenti verso la clientela cifrano 34.480 mln (+4,4%) grazie al buon andamento delle erogazioni rateali, in controtendenza rispetto alla contrazione rilevata a livello di sistema, e a fattori di stagionalità afferenti al factoring. Le erogazioni del periodo a famiglie e imprese si sono attestate a circa 4,8 miliardi.
L’incidenza dei crediti deteriorati lordi si è ridotta in 12 mesi dal 4,3 al 3,7% per un costo del rischio pari a 65 punti base. Positivo inoltre il contributo apportato al Gruppo dalle società controllate e collegate, specialmente BPS SUISSE e Factorit, i cui risultati economici ammontano a complessivi 61,5 mln (+47,8%).
Merito anche di “una rete commerciale in crescita, sempre prossima alla clientela – ha detto Pedranzini – e di strutture centrali su cui continuiamo a investire per sviluppare competenze e dotazioni tecnologiche, a supporto dell’innovazione”. L’evoluzione attesa nel 2024 è “in continuità” con il trend dell’anno scorso: “Siamo convinti di poter generare ancor più valore tramite la crescita del business commissionale, l’espansione nel nord-est del Paese, il sostegno alle imprese italiane“.
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