Spefin archivia il bilancio d’esercizio 2023 con un utile netto di 0,03 milioni di euro rispetto ai 3,2 mln persi nel 2022.
Il margine di intermediazione raddoppia a 12,2 mln beneficiando del consistente risultato della negoziazione che, in crescita di 10,9 mln, ha più che compensato la flessione per complessivi 4,9 mln delle altre componenti reddituali contributive (margine di interesse, commissioni nette, valutazione al fair value).
Sulla crescita degli oneri operativi (11,8 mln, +15,5%) incidono gli stanziamenti ai fondi rischi operati a carattere prudenziale e le maggiori spese amministrative, connesse soprattutto all’ampliamento della rete distributiva.
I volumi intermediati salgono a 271 mln (+82,1% a/a), di cui: 141 mln per i prodotti cessione del quinto (+10%), 127 mln relativi a crediti d’imposta (in sensibile crescita dai 18 milioni dell’anno precedente); stabili a 3,1 mln i prestiti personali. Migliora anche la solidità patrimoniale, con il TCR che salito in 123 mesi da 6,06 a 7,76%.
“I positivi risultati raggiunti, in uno scenario ancora caratterizzato da forte volatilità e competitività, dimostrano la validità del percorso di crescita strategica intrapreso dal Gruppo – commenta l’amministratore delegato Emilio Mauro -, oltre che la reattività e la capacità di adattamento del modello di business, in grado di perseguire con profitto le nuove opportunità di mercato come quello dei crediti di imposta, mantenendo al contempo inalterata la capacità di sviluppo del core business della cessione del quinto“.
Spefin, Primo Meeting Strategico del 2024 per le Agenzie Distretto