11 Febbraio 2025

UniCredit, 2024 oltre le stime: fari su Commerzbank e BPM, “Non puntiamo a Generali”

UniCredit chiude il 2024 con un utile netto di 9,3 miliardi di euro,+8,1% rispetto al bilancio d’esercizio 2023, battendo le stime del consensus.

Cresce il margine di interesse (3,7 mld, +1,1%); il costo del rischio resta basso, a 15 pb; in lieve aumento i costi operativi (2,5 mld, +1,3%) a causa soprattutto di rinnovi del Ccnl e investimenti in tecnologia, come per altri player. La solida posizione patrimoniale del Gruppo si riflette in un CET1 ratio al 15,9%.
Le commissioni sono pari a 8,1 mld (+8%), grazie alla forte spinta dell’attività commerciale e dell’offerta di prodotti: si distinguono quelle sulle polizze assicurative, trainate specie nel quarto trimestre (0,2 mld, +9,8%) sia dal ramo vita che non-vita (assicurazione su proprietà, sinistri e Cpi). Come già emerso nella relazione al 30 settembre, anche all’interno della raccolta performa bene quella assicurativa (58,1 mld, +2,1% a/a).

I prestiti commerciali lordi medi in bonis si sono attestati a 380,1 mld, invariati su base trimestrale ma in calo del 2,4% annuo, principalmente per via della flessione registrata dal mercato italiano, che resta comunque il principale contributor (143,2 mld). I tassi lordi sui finanziamenti alla clientela si sono attestati al 4,3% nel quarto trimestre (-18 pb t/t, -20 a/a). Il rapporto prestiti/depositi scende all’85%.Cala, in percentuale, ogni voce che potrebbe compromettere l’elevata qualità dell’attivo: esposizioni deteriorate, rapporto crediti deteriorati/totali, sofferenze e inadempienze probabili.
Da sottolineare il costante impegno per l’accesso ai credito delle imprese, proseguito ininterrottamente fino agli ultimi giorni dell’anno scorso. Nel quadro del programma “UniCredit per l’Italia”, l’istituto ha finanziato una nuova linea di credito di 5 mld per le aziende che seguono i criteri del piano Transizione 5.0, portando la dimensione complessiva della linea a 35 mld dal 2022; più recentemente è stato lanciato “UniCredit per la CEE 2025”, che offre alle micro e piccole imprese un insieme di soluzioni di finanziamento agevolate che ammontano a 2,3 mld. Nel complesso, i finanziamenti Esg raggiungono il 15% del totale in essere.

Tre anni fa abbiamo annunciato UniCredit Unlocked con degli obiettivi finanziari che in molti giudicarono troppo ambiziosi – afferma Andrea Orcel –, oggi abbiamo ampiamente superato ciascuno di quegli obiettivi, sovraperformando in ogni metrica inclusa redditività e distribuzione, e stiamo entrando nella fase successiva della nostra strategia” che ha molto a che vedere con le potenziali fusioni e acquisizioni con CommerzbankBanco BPM (su cui l’AD non esclude i rilancio).
All’interno del risiko bancario in corso nel sistema, secondo Orcel si tratta di 2 operazioni distinte e senza sovrapposizioni temporali: la prima “consente di creare valore in Germania e di rientrare in Polonia“; la seconda “accelera ulteriormente la crescita della qualità in un’area geografica centrale, in segmenti e prodotti mirati“. Nessuna ambizione di acquisire Generali, ha ribadito inoltre nella call con gli analisti: la quota supera il 5%, ma resta un investimento finanziario.

UniCredit, ok Ue al controllo esclusivo di Cnp Vita

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