Unicredit ha chiuso i conti al 30 giugno 2024 con un utile netto cresciuto del 20% nel semestre (a 5,2 miliardi di euro) e del 16% nel trimestre (a 2,7 mld) – oltre le attese degli analisti – mentre il RoTE ha raggiunto il 20%, confermando il profilo da blue-chip della banca
“Ognuno di questi risultati è un record!” esclama l’AD Andrea Orcel, come già dopo i risultati del primo semestre, stavolta esaltando – nella crescita dei ricavi a 6,3 mld (+0,7% t/t; +6% a/a) che ha permesso di migliorare ancora la guidance per l’esercizio 2024 – la straordinaria performance delle commissioni salite a 2,1 mld (+0,9% t/t; +10,0% a/a) e “migliorate nettamente su tutti i fronti, con i nostri investimenti nelle fabbriche prodotto e nella rete commerciale che iniziano a produrre risultati più visibili“.
La diversificazione premia, in dettaglio: quelle su investimenti ammontano a 0,6 mld (+21,1% a/a); quelle da attività di finanziamento e consulenza a 0,5 mld, (+8,5%); quelle su prodotti assicurativi a 0,2 mld (+5,2%) con la forte crescita delle polizze CPI e su proprietà e sinistri a compensare la leggera flessione del ramo Vita. Bene anche le commissioni sui conti correnti e sui pagamenti, flettono invece su prodotti di copertura per i clienti.
Tra gli altri dati della relazione: il margine di interesse (3,6 mld, +1,9% a/a) trainato da maggiori tassi sui finanziamenti alla clientela (pari al 4,6% lordo su quelli in bonis) e da migliori rendimenti degli investimenti, parzialmente controbilanciati da maggiori costi di finanziamento e minori volumi di prestiti. Il costo del rischio a 1 pb si conferma strutturalmente basso e meno volatile, iscrivendo a bilancio 15 milioni di accantonamenti per perdite su crediti, e il portafoglio creditizio di elevata qualità, geograficamente diversificato e resiliente con solidi livelli di copertura, robuste linee di difesa e un tasso di insolvenza pari solo al 1,1% da inizio anno.
Tra le novità dell’ultimo periodo, l’ingresso di Alessandro Santoliquido alla guida del business assicurativo paneuropeo del Gruppo e il proseguimento delle partnership per sostenere i prestiti alle imprese. Tra le ultime iniziative sulla transizione verde, “Skills for Transition” – per fornire formazione strategica a giovani e aziende – e “UniCredit per la CEE”, per supportare micro e piccole imprese europee con 60 soluzioni di finanziamento nel corso del 2024, per un ammontare complessivo di oltre 2,6 mld.
Non è finita, sempre oggi il colosso bancario ha comunicato di aver stipulato un accordo vincolante per acquisire l’intero capitale sociale della polacca Vodeno e della belga Aion Bank per circa 370 mln: le due società combinano una piattaforma innovativa, scalabile e flessibile basata sul cloud per offrire un banking-as-a-service end-to-end completo a società finanziarie e non in tutta Europa. L’operazione, che sarà perfezionata nel quarto trimestre, consentirà al Gruppo di: possedere una tecnologia di core banking di nuova generazione; migliorare ulteriormente le competenze interne; disporre di un hub separato per innovazione e testing; espandersi in nuovi segmenti di clientela e mercati; migliorare l’offerta di embedded finance e le soluzioni di credito per privati e Pmi.
L’obiettivo di Orcel è fare di Unicredit un nuovo benchmark per l’intero comparto bancario.
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