Il 70% delle interazioni con le banche italiane nasce online e oggi il 45% dei clienti è digital only, il 52% multibancarizzato (si serve cioè di più di un istituto di credito per le proprie attività finanziarie) e l’88% pretende, comprensibilmente, soluzioni e prodotti personalizzati e di alta qualità.
Emerge da un paper pubblicato oggi da Bain, che evidenzia come la crescente propensione della nostra clientela all’unbundling – tanto nei privati quanto nelle imprese – non possa non impattare prepotentemente sui business model del comparto. Vale per i privati cittadini, come per le imprese Fra 2020 e 2022 gli investimenti delle banche italiane sulle infrastrutture tecnologiche – cloud, core banking, data e automation – sono raddoppiati rispetto al triennio precedente. Il 30% dei Ceo li reputa una priorità assoluta all’interno dei piani strategici ma le startup fintech continuano a limare la leadership degli operatori tradizionali, con il 57% degli utenti che si affida ormai a banche solo digitali, anche perché negli ultimi 5 anni sulla penisola è stata chiusa la media di oltre 3 filiali al giorno. I nuovi player offrono tipicamente un’eccellente customer experience, ma hanno importanti margini di miglioramento su gestione del rischio e profittabilità. “Oggi si vince sull’esperienza e non sulla prossimità o sul prodotto” sostiene Manfredi De’ Mozzi, responsabile EMEA di Bain&Company. Nel report, anche il tema del pressing ESG da parte di tutti gli stakeholder: l’85% degli acquirenti e il 75% degli investitori, specie tra i “millenial”, ha modificato i propri comportamenti in considerazione dei criteri di governance ambientale, sociale e aziendale.