Eccellente performance di Banco BPM nel primo semestre 2024, superiore agli obiettivi del Piano strategico 2023-2026; tanto da “portare a un doppio rialzo della guidance sia in termini di utile per azione che in termini di interim dividend” ha annunciato il CEO Giuseppe Castagna, nella conference call sui risultati della prima metà dell’anno.
L’utile netto sale a 750 milioni di euro (+20% a/a). In calo rispetto sulle cifre della relazione al primo trimestre, sono però in attivo a livello annuo sia il margine di interesse (1.552,9 mln, +10,9%) che le commissioni (1.021,4 mln, +4,5%), trainate soprattutto dai prodotti di risparmio (+8,1%). La raccolta diretta cresce a 129,8 miliardi (+3% da fine 2023, +2,9% da giugno 2023) quella indiretta a 111,2 mld (+4,7%, +11,6%).
Gli impieghi netti alla clientela calano a 102 mld (-3,3%, -5,7%), per la contrazione soprattutto delle esposizioni non performing: quelli performing “core” – costituiti da mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali – toccano 95,3 mld, con un volume di nuove erogazioni per 10,3 mld nel periodo. Da gennaio a giugno, si segnala il lancio di numerose iniziative per finanziare la transizione energetica e digitale delle imprese.
A fine giugno è stato inoltre rinnovato al 2029 l’accordo con Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance relativo alla joint venture in Agos Ducato, semplificamdo il potenziale processo di quotazione della finanziaria e prolungando di altri 3 anni il diritto di BPM di esercitare la put option sul 10% del capitale sociale. Nell’ambito del processo di trasformazione digital e omnichanel, il Gruppo sta incrementando la diffusione di soluzioni digitali presso la clientela e cresce il contributo della “Digital Branch” all’attività commerciale retail, a supporto sia delle filiali sul territorio che della vendita diretta.
Completano il bilancio: posizione patrimoniale ai massimi livelli storici, continuo miglioramento dell’asset quality, solida posizione di liquidità e significativa crescita della performance operativa con prospettive reddituali, che potranno beneficiare della progressiva messa a terra delle fabbriche prodotto, a pieno regime nel 2026.
Per quanto concerne la Bancassurance, l’assetto societario è stato completato a fine 2023 col perfezionamento del controllo delle compagnie attive nel Vita (BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) e della partecipazione con una quota del 35% in quelle operanti nel ramo danni (BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione) in joint venture con Crédit Agricole Assurances. In questi 6 mesi sono proseguite, inoltre, l’implementazione della nuova configurazione delle fabbriche prodotto e l’internalizzazione dell’attività del comparto con l’obiettivo di giungere nell’esercizio 2025 alla migrazione informatica su una nuova piattaforma.
Il risultato dell’attività assicurativa è pari a 14,8 mln e comprende il contributo di BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life, che insieme hanno totalizzato una raccolta in crescita a 15,4 mld. i
L’outlook sul resto del 2024 dipinge come meno significativo il ricorso a forme di raccolta vincolata e onerosa, per i privati come per le aziende, mentre forme di remunerazione indicizzata dovrebbero fornire un beneficio sul costo del funding. Lato impieghi, “sul finire del semestre e nel mese di luglio sono emersi chiari segnali di ripresa – si legge nel comunicato – che, con tassi di interesse più favorevoli agli investimenti, potrebbero guadagnare vigore nella seconda parte dell’anno: la ripresa delle erogazioni dovrebbe inoltre ridare smalto alle commissioni legate all’operatività creditizia“.
Resta comunque alta la cautela sul fronte delle politiche creditizie, orientate a una selezione attenta della clientela, e l’attenzione alle coperture prudenziali anche sulle esposizioni performing.
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