Dopo l’importante accordo appena stretto con BEI, Banco BPM – insieme a Mediocredito Centrale, in qualità di Gestore del Fondo di Garanzia Pmi – ha iniziato il collocamento di 2 portafogli di nuovi finanziamenti per complessivi 600 milioni di euro, sempre destinati sempre a favorire la transizione delle piccole e medie imprese verso un’economia sostenibile.
In questo caso si tratta di supportarne investimenti, liquidità e rifinanziamento di operazioni a medio e lungo termine, con finanza aggiuntiva minima del 10%. Finanziabili anche operazioni finalizzate in progetti green, tra i punti focali del Piano industriale al 2026 del Gruppo guidato dal Ceo Giuseppe Castagna, che già l’anno scorso aveva concluso il collocamento di un altro portafoglio da 300 mln assistito dalla medesima garanzia pubblica, interamente allocato.
“La nostra natura di public company – ha detto oggi Castagna, in chiusura del suo intervento all’assemblea che approvato l’ottimo bilancio d’esercizio 2023 -, autonoma ed efficiente, nazionale e locale nello stesso tempo grazie alla vicinanza delle nostre strutture territoriali alle comunità, alle imprese, alle istituzioni e al terzo settore, è la nostra forza e ciò che ci permette di accrescere la nostra leadership, essere distintivi per i clienti e apprezzati dal mercato“.
Nel nuovo accordo, l’importo massimo del prestito è di 4,5 mln per operatività ordinaria e 6 mln per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. “La collaborazione con Mediocredito Centrale nell’offrire strumenti di finanziamento in grado di agevolare il business delle imprese conferma l’impegno dell’Istituto nel rafforzare il proprio ruolo di banca leader nell’offerta di misure agevolative per gli investimenti di Pmi e Mid Cap italiane” dichiara Domenico De Angelis, condirettore generale di Banco BPM.
Per Francesco Minotti, amministratore delegato di MCC (tra i player che hanno aderito di recente anche alla doppia garanzia SACE Futuro e Green), “la garanzia su portafogli di finanziamenti è un’ulteriore opportunità per il finanziamento delle imprese grazie alla sua flessibilità operativa”.
