Il polo dei pagamenti Bcc Pay, cui aderiscono 117 Bcc con quasi 2.500 sportelli, “in prospettiva ha altre chance di accorpare nuove realtà bancarie” ha affermato il presidente del gruppo Iccrea, Giuseppe Maino, a margine dell’annuale convegno della Federazione lombarda delle Bcc.
“Quando abbiamo fatto questo progetto gli obiettivi erano due – ha ricordato –: estrarre da Iccrea tutta la parte di monetica e concentrarla in una società ad hoc con un partner che fosse del mestiere, e attrarre altre realtà del mondo bancario. Banco BPM è stato il primo grande successo in questo senso“. Quando l’operazione di jv, avviata a fine luglio per un valore di 600 milioni di euro, sarà conclusa entro il primo trimestre 2024, la compagine azionaria sarà redistribuita con il 43% a FSI e circa il 28,6% a testa a BPM e Iccrea Banca.
Intanto, non si esclude l’ingresso di altri istituti di dimensione medio/piccola. “Siamo l’unica società di monetica in alternativa a Nexi – ha aggiunto Maino – e l’unica che sta cercando di lavorare in termini italiani in tutti i sensi, sia come operatività sia come partner“. In realtà come competitor c’è anche Wordline , con cui hanno accordi Bnl e Crédit Agricole. Il business model di BCC Pay model è strettamente b2b con un co-design commerciale insieme alla banca collocatrice, che resta del tutto autonoma nel rapporto coi clienti e nella distribuzione dei prodotti.