Nel contesto della crisi sanitaria, BNL ha attuato con estrema rapidità un piano di continuità dell’attività (95% delle agenzie della rete è rimasto aperto) e di accompagnamento della clientela, in aggiunta alle misure adottate dal Governo (sospensione per 6 mesi del pagamento della quota capitale dei finanziamenti a breve e medio termine per le aziende, sospensione fino a tre mesi del pagamento delle rate dei mutui…).
Nonostante questo contesto difficile, l’attività commerciale di BNL è in crescita. I depositi sono in aumento del 10,9% rispetto al primo trimestre 2019. La raccolta di risparmio indiretta registra un calo del 6,4% rispetto al 31 dicembre 2019, con un incremento della componente previdenziale (+3,1% rispetto al primo trimestre 2019) ma una flessione degli attivi dei fondi di investimento, dovuta al ribasso delle valutazioni di Borsa. Gli impieghi sono in diminuzione del 4,3% rispetto al primo trimestre 2019, ma si confermano stabili sul perimetro escludendo le esposizioni in sofferenza. La banca continua ad accrescere regolarmente la sua quota di mercato nel segmento della clientela imprese, che aumenta di +0,6 punti in quattro anni, attestandosi al 5,8%.
Il margine di intermediazione è in calo del 2,5% rispetto al primo trimestre 2019, attestandosi a 659 milioni di euro. Il margine di interesse3 è in diminuzione del 4,0%, a causa del contesto di tassi bassi e del posizionamento su una clientela con un migliore profilo di rischio. Le commissioni sono in calo dello 0,1% rispetto al primo trimestre 2019, con un aumento soprattutto nel Private Banking.
I costi operativi, pari a 465 milioni di euro, sono in calo dell’1,2% rispetto al primo trimestre 2019 e registrano l’effetto delle misure di adattamento e di riduzione dei costi (piano di pensionamento “Quota 100”).
Il risultato lordo di gestione si attesta quindi a 194 milioni di euro, con una flessione del 5,5% rispetto all’anno scorso.
Il costo del rischio, pari a 120 milioni di euro (-27% rispetto al primo trimestre 2019 con l’effetto della cessione di un portafoglio di esposizioni in sofferenza nel 2019), continua a diminuire rispetto al primo trimestre 2019, nonostante l’impatto degli effetti attesi della crisi sanitaria, ed è pari a 64 punti base in rapporto agli impieghi a clientela.
Di conseguenza, dopo l’attribuzione di un terzo dei risultati del Private Banking Italia alla linea di business Wealth Management (divisione International Financial Services), BNL genera un utile ante imposte pari a 64 milioni di euro, in considerevole aumento (+113,5%) rispetto al primo trimestre 2019.