di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Si parla di ripresa ma il credito al consumo – macro insieme che include ormai sempre più prodotti – non è mai stato davvero in crisi in Italia, neanche con i tassi alti.
La crescita può frenare ma resta continua e, alla luce dei prossimi tagli della Bce, nel 2025 i volumi di business sembrano destinati solo ad aumentare. Il dinamismo del credito retail viene visto come un segnale di ottimismo: in un contesto di incertezza macroeconomica e geopolitica, con rientro graduale dell’inflazione, nel 2024 il mercato ha mostrato una notevole resilienza con flussi totali in crescita del 5,8% annuo, con la cessione del quinto dello stipendio/pensione che torna a crescere (6,2 miliardi di euro, +1,8%) dopo un primo semestre negativo portando il totale a circa 25 mld, per una durata media che resta tra 5 e 10 anni.
Secondo i dati di Assofin, l’anno scorso la CQ ha raggiunto 360mila nuovi dipendenti e pensionati, per un totale di 1 milione e 800mila italiani. Un pubblico ampio, nonostante gli elevati tassi di interesse: dal 13,19% (per importi fino a 15.000 euro) al 9,20% (oltre i 15.000 euro), contro il 10,94% dei prestiti personali e il 10,27% dei finalizzati.
Anche questi, però, sarebbero già rientrati secondo il CEO di Segugio.it Alessio Santarelli, “con i Taeg medi già tornati ai livelli di metà 2023 – dice -. Comparando le offerte i dipendenti pubblici possono godere di un tasso del 5,20% e i privati del 6,98%, significativamente inferiori a prestiti finalizzati o personali”. Secondo l’ultimo report del comparatore online, è aumentata domanda di CQPS ma anche l’importo richiesto, specie al Centro Sud: +19,8% per i dipendenti privati (16.030 euro di media) e +5,7% per i pensionati (15.769 euro) tra 3° e 4° trimestre 2024; stabili i dipendenti pubblici (23.463 euro), probabilmente a causa di una più lenta evoluzione del loro potere di acquisto.
La Generazione Z (under 30) rappresenta il 15,3% del mercato del credito al consumo, dove Millennial (30-45 anni) e Gen Y (45-60 anni) si confermano però i segmenti più attivi.
L’ultimo BIC rilasciato da EMFgroup sul segmento, basato su panel rappresentativo del 95% del mercato totale CQPS, vede un 2025 in crescita per i volumi di erogato (cominciata già a fine settembre 2024) dopo un triennio di sostanziale stabilità, calcolando nel complesso un importo medio tra 19-20mila euro.
Il mercato si aspetta ora una sempre maggior specializzazione di questi prodotti finanziari, tale da incentivare anche il cross-selling con le polizze assicurative. I player dovranno sicuramente investire in tecnologia digitale e intelligenza artificiale, ma anche in comunicazione e marketing per “educare” gli utenti e fronteggiare una concorrenza che non arriva più solo dai competitor diretti ma da soggetti esterni al business, grande distribuzione e social network in primis.
Traslazione Cessione del V da Stipendio a Pensione: INPS spiega le novità “Quote Quinto”