19 Giugno 2023

Cessione del Quinto traina il Business dei Prestiti

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Nonostante i tassi, le famiglie continuano a rivolgersi al mercato dei prestiti per le principali necessità di consumo.

A maggio l’ultimo osservatorio di PrestitiOnline rileva, in particolare, una decisa crescita della domanda di accesso alla cessione del V da parte dei privati, arrivati a rappresentare nel 2° trimestre 2023 il 73,5% di tutte le richieste; seguono staccati pensionati (14,3%) e dipendenti pubblici (12,2%). La resilienza del comparto è emersa anche dall’ultimo report di business intelligence di EMFgroup tra gli operatori, e se n’è discusso diffusamente anche al recente Leadership Forum Summer 2023. Per il comparatore online il tasso migliore dei prestiti personali, considerate le pratiche erogate, è arrivato al 7,21% – oltre un punto in più rispetto al 1° trimestre – mentre nella CQ, dove i finanziatori sono rassicurati dal prelevare ogni mese la somma direttamente dal cedolino, i rialzi sono molto più contenuti: tra un decimale negli stipendi pubblici (3,72%), e circa 7 tra i privati (5,33%). Il tasso medio applicato al prelievo sulla pensione è del 4,45%. In leggero calo, sul trimestre, trasversalmente alle categorie: durata, ora su una media di 8 anni; e importo richiesto, sceso a 19.700 euro.

Riguardo i prestiti personali, da inizio anno lo scarto tra Taeg medio e migliore è di 237 bps e c’è dunque ampio margine per confrontare e pescare tra le offerte in rete. Secondo l’analisi, il mese scorso i prestiti green per ristrutturare casa hanno confermato il miglior tasso al 7,38%, mentre quelli tradizionali sono saliti di quasi mezzo punto al 7,71. Nelle finalità del credito la liquidità rafforza il primato tra gli italiani, col 30,5% delle domande; stabile e prudente la durata, attorno alla media di 5,32 anni. Dunque, pur nella la fisiologica contrazione dettata da variabili macro, il business si mantiene dinamico al contrario, ad esempio, di quello dei prestiti finalizzati e dei mutui. Passando alle imprese i dati più aggiornati sono quelli di Crif, seconod cui la domanda di credito si è ridotta del 6% nel primo trimestre per le aziende individuali e del 2,4% per le società di capitali. Il tasso di default è in risalita dopo 10 anni, ma resta comunque ancora contenuto attorno al 2%.

Come evolverà lo scenario dipenderà se davvero la stretta della Bce s’interromperà con un altro +0,25% il 27 luglio o proseguirà oltre. L’Ispi nota, paradossalmente, che “il maggior canale di trasmissione della politica monetaria è proprio la decelerazione del credito e degli investimenti. Nella speranza che, come sta accadendo negli Usa dove l’inflazione è tornata al 4%, questa cura dimagrante non debba protrarsi troppo a lungo“. Una curiosità, a margine, che riguarda comunque il settore: una ricerca appena diffusa da Bankitalia sulle “Commissioni bancarie” suggerisce che le banche più focalizzate nell’attività di prestito tradizionale alle famiglie hanno meno probabilità di fare affidamento sulle commissioni, rispetto agli istituti specializzati negli investimenti o con livelli di capitale inferiori, e non sembrano sfruttare i prestiti per ampliarne la portata.

Cessione del V: la Migrazione dei piani di Trasferimento su Pensione nella nuova Procedura Inps “Quote Quinto”

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