estratto da Business Intelligence Cessione del V – EMFgroup Research
Non è andata male per la cessione del V nel primo trimestre 2020, grazie ad una partenza “sprint” del business in gennaio e febbraio e al “magazzino” creato da molti operatori che ha permesso di colmare le difficoltà delle prime settimane del lockdown. Il “fermo” del mercato, come hanno dichiarato in molti, c’è stato per il settore della cessione del V da fine marzo fino a metà maggio. Così sostiene, Alberico Imbriano, research analyst di EMFgroup.
Secondo infatti il report di Business Intelligence redatto ogni trimestre dalla divisione Research di EMFgroup, emerge infatti che l’erogato Cessione del V a fine marzo vale circa Euro 1,8 mld, volumi sostanzialmente in linea con quanto registrato nel primo trimestre 2019 (mentre era stato pari a Euro 1,6 mld nel 1Q 2018).
Per quasi tutti gli operatori, il 2020 si era aperto con ottime prospettive e buoni risultati e, molti registravano prima del lockdown, incrementi importanti, anche del 50%, rispetto allo stesso periodo 2019.
Marzo si è dimostrato un mese a due velocità: alcuni operatori sono riusciti a mantenere un trend di crescita grazie al “magazzino” e al buon livello di digitalizzazione, mentre altri hanno registrato una vera e propria frenata soprattutto dalla seconda settimana di Marzo.
Durante questa pandemia, è emerso il ruolo chiave dell’Agente rispetto agli altri canali distributivi, nell’essere vicino ai clienti anche grazie alla dotazione di strumenti digitali da parte delle mandanti. Sembrano aver sofferto di più i mediatori creditizi, le banche e le filiali dirette.
Sostanzialmente in linea anche il business assicurativo legato alla Cessione del V in questi primi tre mesi del 2020, registrando un volume di premi incassati pari a circa Euro 150 mln.
Per maggiori informazioni su questa Attività di Business Intelligence di EMFgroup scrivere a alberico.imbriano@emfgroup.it