Qualora il rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato si risolva prima dell’estinzione del finanziamento tramite cessione del quinto dello stipendio, si realizza per legge l’automatismo del trasferimento dell’importo retributivo ceduto sulla pensione.
L’Inps, con il messaggio n. 244 del 13 gennaio 2023, conferma l’applicabilità dell’articolo 39 del Dpr 180/1950, ossia il rinnovo della cessione per la parte residua del debito, nel rispetto del limite invalicabile di un quinto della pensione o assegno continuativo. Riguardo il principio di rinnovo della cessione, l’Inps considera superata “l’applicabilità dell’articolo 39 del medesimo D.P.R. in tema di rinnovo del finanziamento, che ha finora comportato l’inibizione del rilascio della quota cedibile in presenza di una trattenuta sulla pensione in godimento a titolo di cessione del quinto proveniente da stipendio, impedendo così al pensionato il rinnovo del contratto di finanziamento già stipulato in costanza di attività lavorativa”.
Dunque, la gestione dell’ammortamento del piano derivato dalla traslazione della cessione sulla pensione è assimilabile a quella della cessione del quinto della pensione. Inoltre, i richiedenti a cui mancano meno di 10 anni al diritto al collocamento a riposo non possono ricevere un prestito superiore alla cessione di tante quote mensili quanti siano i mesi necessari per il conseguimento del diritto stesso.
La novità principale resta la progressiva migrazione dei piani di ammortamento nella procedura “Quote Quinto”, così da ricondurli allo stesso processo di gestione della cessione del quinto sulla pensione – a cui la procedura è attualmente dedicata – con tutte le sue funzionalità: il rilascio della quota cedibile, il rinnovo del piano, la variazione del soggetto beneficiario delle quote mensili, la chiusura o rimodulazione piano per estinzione anticipata totale o parziale.
In “Quote Quinto” confluiranno gli ammortamenti in corso e futuri. A livello centrale sono stati già migrati i piani di cessione da stipendio della gestione pubblica presenti nei sistemi GPP/SIN al 12 dicembre 2022 (circa 36.000 posizioni) e quelli della gestione privata al 3 gennaio 2023 (circa 5.000). Le strutture territoriali Inps procederanno con cadenza periodica all’acquisizione dei nuovi piani di entrambe le gestioni, notificati successivamente, fino all’avvenuta reingegnerizzazione di “Quote Quinto”.