Secondo uno studio realizzato da Fondazione Fiba per First Cisl, in 30 anni le banche presenti sul territorio nazionale sono calate dalle 1.037 del 1993 alle attuali 434: un trend europeo in cui si distingue solo la Germania, con 1.381 istituti ancora operativi.
La quota dei primi 5 gruppi italiani sul totale degli attivi è cresciuta al punto di arrivare a controllare più della metà del mercato domestico (contro il 35% della Germania). Per lo studio è da addursi soprattutto a fusioni e acquisizioni la contemporanea e drastica riduzione delle filiali nel nostro Paese, in genere quelle che presentano bassi livelli di operatività, passate dal picco di 34.139 del 2008 alle 20.316 registrate al termine del primo semestre 2023. Una diminuzione evidente soprattutto tra le banche popolari, da 92 nel 1996 a 18 a fine 2022, e di credito cooperativo, da 591 a 226. Per la ricerca, invecchiamento della popolazione e scarse skill digitali e finanziarie spiegano la difficoltà che ancora incontra la massificazione dell’internet banking e la persistente necessità di un approccio “umano” al mondo del credito. Dunque, la progressiva digitalizzazione c’entra fino a un certo punto con la chiusura dei presidi locali.
Lo dimostrerebbe il fatto che la regione dove si fa minore uso di strumenti e servizi online è la Calabria (26,8%), che è anche quella che ha meno sportelli per 100mila abitanti (18); mentre il Trentino risulta il territorio più tecnologico, che è quello che invece ne ha di più (65). Va detto che pagamenti elettronici e pos sono comunque in costante ascesa tra cittadini e imprese, banalmente, anche per il miglioramento nella ricezione del segnale in quelle zone più remote della penisola “spopolate” non dalla fuga ma dall’accorpamento degli istituti. Per il segretario generale del sindacato, Riccardo Colombani, “la concentrazione del sistema cui abbiamo assistito soprattutto dopo la crisi di Lehman Brothers era mirata, da parte delle autorità europee, ad assicurare stabilità, ma ha avuto anche l’effetto di indebolire il legame tra banche e territori: servono incentivi reputazionali ed economici per la territorialità delle banche, fondamentale per gestire la transizione digitale: obiettivo da perseguire, però, senza mettere a rischio l’inclusione sociale“. A giugno 2023 neanche il 35% dei comuni aveva più di uno sportello Atm in funzione.