l’opinione di Fabio Picciolini, esperto di consumatori e consigliere HGroup
La Commissione Europea il 9 giugno 2021 ha inviato una lettera di costituzione in mora contro l’Italia, primo passo per l’apertura di una procedura di infrazione, per il mancato integrale rispetto della Direttiva sul credito ipotecario.
I punti maggiormente controversi sono la libertà di stabilimento, la libera circolazione e la vigilanza dei servizi degli intermediari del credito.
Se l’Italia non dovesse rispondere entro due mesi, l’eventuale procedura di infrazione sarà avviata con un parere motivato della Commissione e potrebbe concludersi in vari modi quali:
i. l’accettazione della risposta dell’Italia;
ii. un richiamo a rispettare maggiormente la Direttiva;
iii. una sanzione pecuniaria.
L’intervento della Commissione è un utile occasione per approfondire la recente Relazione della stessa sulla Direttiva 2014/17/UE relativa ai contratti di credito ai consumatori sui beni immobili residenziali (MCD – Mortgage Credit Directive) che, unitamente ai risultati di una consultazione pubblica e di una valutazione d’impatto, potrà portare all’eventuale aggiornamento della Direttiva.
La Relazione sulla protezione dei consumatori ha affrontato varie materie: il tasso annuo effettivo globale (TAEG), le pratiche di commercializzazione abbinata e aggregata, la valutazione del merito creditizio, la conoscenza e la competenza del personale, i prestiti in valuta estera, il diritto di riflessione/recesso, l’estinzione anticipata, la morosità e i pignoramenti.
La Commissione ha messo in evidenzia che la MCD (Mortgage Credit Directive) ha migliorato la soddisfazione dei consumatori e la fiducia nel mercato, grazie a informazioni più chiare sia a livello pubblicitario sia precontrattuale, anche se potrebbero esserci possibili difficoltà legate allo sviluppo delle informazioni a livello digitale.
L’adozione del Prospetto Informativo Europeo Standardizzato (PIES) e del Tasso annuo effettivo globale (TAEG) è stata positiva, anche se non tutti i consumatori hanno chiaro il concetto di TAEG e le informazioni fornite con il PIES.
Per molti sono eccessive e non ben comprensibili, mentre in alcuni casi il PIES è fornito in ritardo al consumatore ed è difficilmente consultabile su alcuni device.
Certamente negativa la previsione, in alcuni Paesi, di far pagare al consumatore le informazioni e una riflessione dovrà riguardare il periodo per l’accettazione dell’offerta di finanziamento, ritenuto troppo breve.
Ulteriore elemento su cui sarà necessaria uno specifico ragionamento è la vendita di servizi abbinati al finanziamento, particolarmente da parte degli intermediari del credito relativamente alle polizze assicurative.
L’obbligo di effettuare il merito creditizio e la concessione dei finanziamenti solo a fronte di risultati positivi di quella valutazione è un aspetto molto positivo della MCD, pur se alcune difficoltà si riscontrano nell’applicazione della normativa verso i responsabili solidali del debitore principale.
Nell’ambito della valutazione del merito creditizio dovranno essere valutati i vantaggi e gli svantaggi nell’utilizzo delle nuove possibilità informatiche, ad esempio l’intelligenza artificiale o l’utilizzo di algoritmi per la valutazione automatica.
Interessante la valutazione sui mutui legati alla sostenibilità ambientale che sembrano avere una maggiore regolarità di rimborso.
I consumatori valutano positivamente la professionalità del personale bancario e degli intermediari del credito pur se è in aumento la consulenza automatizzata.
Positivo l’impatto della Direttiva sia sul rilascio di prestiti in valute alternative rispetto al Paese del consumatore, sia sulla soluzione ex ante di situazioni di crisi del debitore riducendo i rischi di sovraindebitamento e di pignoramenti.
Per aumentare le garanzie dei consumatori nel caso di cessione del credito, la Commissione ha inserito nella proposta di Direttiva sui “crediti deteriorati” un aggiornamento della MCD affinché il consumatore possa far valere sull’acquirente gli stessi diritti che aveva sul mutuante originario e, nel caso di variazione del contratto, di avere informazioni precise sulle modifiche, sul momento di loro attuazione e sulla possibilità di avanzare reclamo.
L’altro aspetto evidenziato dalla Relazione della Commissione è la promozione del mercato unico e l’armonizzazione dei crediti ipotecari, con particolare riguardo all’attività degli intermediari del credito e degli enti non creditizi.
Per l’aspetto transfrontaliero, la Direttiva non sembra aver raggiunto i risultati sperati sia per la scarsa conoscenza dei prodotti offerti e per le difficoltà linguistiche, sia per la presenza di discipline nazionali ancora molto diverse.
La Relazione ha posto attenzione allo sviluppo delle piattaforme digitali, dove il consumatore può essere il debitore ma anche il finanziatore del mutuo. Ugualmente da regolamentare la figura dei comparatori dei prodotti presenti sul mercato.
Come per la Direttiva sul credito ai consumatori, quando saranno avanzate proposte sulla MCD, una valutazione dovrà riguardare le banche dati a causa di comportamenti nella gestione dei dati diversa nei vari paesi e ai fini della tutela dei dati personali.
Pur se i consumatori sono “affezionati” al proprio intermediario, la Commissione ritiene importante lo sviluppo della concorrenza e la conseguente possibilità di scelta dell’offerta migliore da parte del consumatore.
Il Passaporto UE per gli intermediari del credito, anche se la MCD ha aumentato la tutela dei consumatori, non ha riscosso particolare successo per la mancanza o la difficoltà di consultazione dei registri in cui questi intermediari sono iscritti.
Argomento di scarsa importanza per l’Italia è la concessione Prestiti ipotecari da parte di istituzioni non creditizie: compagnie assicurative, fondi di investimento immobiliare, fondi pensione, agenti di borsa, leasing finanziario. In ogni caso la MCD ha consentito una uniformità di comportamento di questi operatori con gli intermediari storici.
Infine, due argomenti “fuori sacco” ma molto importanti affrontati nella Relazione sono la mancata inclusione nelle previsioni della Direttiva del Prestito Ipotecario Vitalizio e, particolarmente, nell’attuale contesto, economico e sociale, la volontà della Commissione di affrontare la problematica del sovraindebitamento.
In conclusione, per la Commissione la MCD ha avuto, pur con alcune negatività, un impatto positivo sulla protezione dei consumatori.