di Giuseppe Gaetano, editor in chief
C’è anche il riordino normativo della disciplina dei Confidi, per semplificare l’accesso al credito, nel primo dl del 2025 sulle Pmi approvato ieri dal CdM su proposta del Mimit.
A oltre 20 anni dall’emanazione della legge in materia, il provvedimento attribuisce al governo la delega per semplificare e riorganizzare le regole di questo strumento, attraverso: revisione dei requisiti di iscrizione all’albo previsto dall’art. 106 del Testo unico bancario; ampliamento delle attività consentite e della stessa clientela; promozione di processi di aggregazione tramite agevolazioni legislative ed estensione delle possibilità operative dei confidi iscritti.
Previste inoltre misure per ridurre i costi di istruttoria nella valutazione del merito creditizio delle imprese e per facilitare l’integrazione tra consorzi, consentendogli di partecipare ad altri enti senza modificare l’oggetto sociale.
Tra gli altri interventi del dispositivo: contratti fino a 100 milioni di euro per il comparto Moda, per progetti di investimento non inferiori a 3 mln e non superiori a 20; “centrali consortili” per coordinare le filiere produttive, in qualità di enti mutualistici di sistema; un testo unico in materia di startup, incubatori e realtà innovative.
Insomma un po’ d’ossigeno per le nostre aziende che, secondo Bankitalia, nel quarto trimestre 2024 hanno peggiorato i giudizi sulla situazione economica generale, mentre per l’inflazione al consumo le aspettative sono diminuite: la domanda si è indebolita, specie quella rivolta al comparto servizi, ma la posizione di liquidità è considerata ancora soddisfacente.
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