5 Novembre 2021

Convention Fedart 2021: Torna a Crescere il trend del Credito alle Imprese e al Comparto Artigiano

È tempo di una riforma normativa che fornisca un vero riconoscimento legislativo dei Confidi. A causa della pandemia il mercato del credito ha subito profonde mutazioni. Con la prospettata riduzione dell’intervento del Fondo di Garanzia un efficace supporto alle imprese dovrà necessariamente incardinarsi sull’irrobustimento dell’aggiuntività della garanzia mutualistica privata rispetto a quella pubblica.

Sinergia e complementarietà degli strumenti saranno le parole chiave per assicurare al Paese un indispensabile percorso di crescita. Per supportare al massimo le Pmi le priorità dei Confidi sono un complessivo riposizionamento strategico del sistema, su cui trovare una più profonda attenzione del Parlamento.

A dirlo sono i Confidi Fedart di CNA, Confartigianato e Casartigiani nel corso dell’annuale Convention (Roma 5 e 6 novembre) dove è stata presentata la 25a ricerca sull’accesso al credito delle micro e piccole imprese, con i principali fenomeni e trend dei Confidi Fedart.

Il 2020 è stato un anno particolare perché attraverso il Fondo di garanzia e le moratorie sui debiti lo Stato è intervenuto massicciamente a copertura dei riflessi negativi della pandemia sull’economia. Il trend totale del credito alle imprese torna finalmente a crescere dal 2020 al primo semestre 2021 (+ Euro 38,1 mld) dopo quasi un decennio di contrazione. Il comparto artigiano ha segnato un + 2,2% (Euro 0,7 mld) nello stesso periodo.

La garanzia pubblica straordinaria sulle erogazioni bancarie ha comportato un allontanamento delle banche dalle micro e piccole imprese. Rispetto a quanto si poteva prevedere a marzo 2020, però, i confidi si sono riconfermati un partner fondamentale per le imprese socie, riuscendo a supportarle con la garanzia mutualistica e diversificando la propria attività.

I numeri attestano come il sistema dei Confidi associati a Fedart Fidi, nel corso del 2020, abbia garantito oltre 3 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a favore delle oltre 600 mila imprese socie, nonostante un trend in leggera decrescita rispetto all’anno precedente dovuto prevalentemente alle misure straordinarie di intervento pubblico. Queste ultime hanno d’altra parte determinato un incremento dello stock di finanziamenti garantiti in essere, che si è attestato a Euro 9 miliardi, e delle garanzie concesse sia nell’anno, pari a poco meno di Euro 2 miliardi, sia in essere al 31 dicembre 2020, intorno a Euro 5 miliardi.

Arrivando alle garanzie concesse dai Confidi Fedart, sono di Euro 1.894,6 mln. 

Le garanzie erogate nel 2020 Euro 4.967,7 mln. Le garanzie in essere al 31.12.2020, con un + 3,0% nel 1° semestre 2021. Il trend dei finanziamenti lordi garantiti nell’anno registra Euro 3.018,7 mln. di finanziamenti garantiti nel 2020 ed Euro 8.986,8 mln. di finanziamenti garantiti in essere al 31.12.2020.

Il patrimonio netto, rimasto sostanzialmente costante a Euro 675 mln, è stato impiegato in modo più efficiente, pur mantenendo una copertura adeguata del rischio e una capacità prospettica di far fronte alle sofferenze attese.

Nondimeno i Confidi hanno dimostrato capacità di adattamento e di reazione al nuovo contesto normativo e di mercato avviando un percorso di innovazione e differenziazione: hanno supportato l’accesso delle Pmi alla garanzia pubblica in riassicurazione e in garanzia diretta; hanno offerto un contributo rilevante sulle moratorie dei debiti; hanno sviluppato maggiormente la collaborazione con le Istituzioni territoriali sulle agevolazioni non solo in garanzia ma incrementando anche quelle  in credito diretto; hanno ampliato le attività diverse dalla garanzia mutualistica, soprattutto il credito diretto, con circa 100 milioni di euro di nuovi finanziamenti erogati nel 2020, e l’assistenza e la consulenza finanziaria. Tutti fenomeni che dalle prime rilevazioni della Ricerca sembrano trovare conferma nel 2021.

Ad aprire i lavori è intervenuto Gilberto Pichetto Fratin, vice ministro Sviluppo Economico: C’è la necessita di una ridefinizione, oggi il ruolo strategico dei Confidi va riconosciuto. Il modello dei Confidi e della garanzia è quello che meglio si adatta alle Pmi italiane e alle loro esigenza di crescita e ristrutturazione”.

Come spiega Fabrizio Campaioli, presidente di Fedart Fidi: “La garanzia ha finalmente trovato un pieno riconoscimento in questa pandemia. Quando lo Stato individua nello strumento che costituisce il nostro core business la modalità prioritaria di risposta alla crisi economica indotta da una situazione imprevedibile e sconosciuta come questa, è motivo di gratificazione per la nostra mission e i nostri valori. Ci auguriamo che finalmente si comprenda appieno la rilevanza che i Confidi potranno avere per facilitare il ritorno alla normalità e soprattutto per rilanciare la crescita del Paese”.

LE PROPOSTE DEI CONFIDI

La proposta che Fedart Fidi avanza ai principali interlocutori si articola su tre pilastri fondamentali: la diffusione delle competenze sviluppate all’interno del sistema valorizzando le best practices; l’attuazione di strategie e strumenti specifici per affiancare le imprese nel phasing out dal Temporary Framework; un nuovo modello di Confidi per creare valore economico e sociale agli artigiani e alle micro e piccole imprese.

Insieme alle Istituzioni – prosegue Campaioli – dobbiamo tracciare le direzioni di una riforma normativa che fornisca al sistema un vero riconoscimento legislativo. I risultati raggiunti nell’ultimo anno e mezzo sono stati significativi. Ora va stimolato un percorso di innovazione: superare gli elementi obsoleti dell’articolo 13 del decreto legge n. 269 del 2003 e dotare il sistema di un perimetro normativo ben definito e strutturato, stabilendo regole coerenti con l’attuale ruolo dei Confidi nella filiera del credito e della garanzia. Occorre rafforzare la relazione con Cassa Depositi e Prestiti; annoverare i Confidi tra i soggetti qualificati a erogare credito “di prossimità”; affiancare le imprese nella garanzia, nel credito e nella finanza in modo integrato e accrescerne la cultura finanziaria; potenziare la relazione con le banche, in via prioritaria sull’alleggerimento della copertura pubblica del Fondo di Garanzia”.

Per la fase di phasing out l’azione dei Confidi dovrà avere la duplice finalità di protezione per le realtà più fragili e di propulsione per quelle più solide e orientate agli investimenti e all’innovazione. Occorre riservare la priorità alle imprese in uscita dalla moratoria per facilitarne il ricorso alla rinegoziazione dei debiti e destinare specifica attenzione alle imprese in crisi di liquidità, affinché la prevista differenziazione dell’intervento del Fondo di Garanzia non le penalizzi eccessivamente.

IL FUTURO POST CRISI

Nel periodo successivo alla crisi l’azione dovrà essere rivolta a elaborare un nuovo modello operativo e organizzativo per i Confidi e a predisporre una proposta per una riforma della normativa.

Gli strumenti da avviare nel medio e lungo termine saranno orientati all’innovazione e alla diversificazione: potenziare l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI in controgaranzia; rafforzare la patrimonializzazione degli artigiani e delle micro e piccole imprese, anche adeguando gli strumenti esistenti alle loro esigenze specifiche; rafforzare la patrimonializzazione dei Confidi, tra l’altro replicando le esperienze positive già conseguite con i voucher; potenziare l’erogazione diretta di credito da parte dei Confidi attraverso la raccolta di maggiore provvista sia su risorse pubbliche sia convogliando quella privata del loro territorio di operatività; estendere al credito diretto l’utilizzo del contributo di cui alla Legge di Stabilità 2014.

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