di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Oggi Banco Desio, Banca del Fucino e CF+ hanno presentato oggi le loro offerte non vincolanti per acquisire la maggioranza di Cassa di Risparmio di Orvieto e la sua quarantina di sportelli dislocati tra Umbria e Lazio, con l’indicazione di prezzo e le risposte a paletti e garanzie a beneficio del territorio richieste dagli advisor.
Una manifestazione di interesse non richiesta, arrivata in pieno agosto dal gruppo brianzolo, ha aperto l’asta a cui si sono aggiunti l’istituto abruzzese, più contiguo a livello geografico, e la challenger bank ex Fonspa.
Banco Desio, che ha appena esibito una terza trimestrale 2024 altrettanto brillante, ha comunque una forte vocazione territoriale e vanta già il salvataggio della Popolare di Spoleto, 10 anni fa. Lo scorso anno con l’operazione ‘Lanternina’ ha comprato dopo le 48 filiali comprate da Bper nel 2023, quest’anno ne ha prese altre 14 da BPPB, inglobando anche la rete di Dynamica Retail.
Banca del Fucino, dopo 3 anni di risanamento in Igea, nel 2023 ha fortificato il patrimonio con una prima iniezione da 50 milioni di euro – a cui ne seguiranno altre nel 2025 – e quest’anno è sbarcata in Emilia Romagna portando a 40 le filiali sparse in 7 diverse regioni; altre 4 aperture sono già in programma nei prossimi mesi.
Alle spalle di CF+ c’è invece il ricchissimo fondo Usa Elliott, che a ottobre ha versato nelle sue casse altri 27 mln per spingere sul digital lending alle Pmi: qui l’obiettivo è dotarsi finalmente di una rete fisica, anche per avere accesso a una raccolta diretta meno costosa.
Con un patrimonio netto di 94 mln, CR Orvieto guidata dal dg Maurizio Banabè ha da poco approvato un ottimo bilancio al 30 settembre ma Mediocredito Centrale – che ne detiene l’85,3% del capitale sociale – vuole proseguire nel Piano industriale, che punta al Sud, solo con l’altra controllata BdM Banca.
Banco Desio acquista oltre 100 Mln di Crediti garantiti da Cessione del quinto
