È alle battute conclusive il dossier Credimi dopo l’ok di Bankitalia alla liquidazione volontaria, lo scorso 27 aprile: uno sviluppo preannunciato da PLTV già a gennaio scorso.
Uno scenario difficilmente pronosticabile fino all’anno scorso per l’intermediario finanziario specializzato in prestiti a pmi e microimprese, al suo settimo anno di attività, tuttora tra le principali piattaforme tecnologiche europee di lending nonostante le emergenti difficoltà nel finanziarsi e il crollo dell’erogato, più che dimezzatosi dal 2020. Banca CF+ dovrebbe acquisire il ramo azienda con gli asset digitali e una trentina di dipendenti: l’ad Iacopo De Francisco conta di chiudere entro l’estate l’operazione, che varrebbe 5 milioni subito e altri di earn out in caso di buoni risultati nei prossimi anni, e di arrivare a una piena operatività a fine 2023.
Il rialzo dei tassi di interesse sta facendo soffrire il fintech: ad aprile, ad esempio, Allianz ha messo in vendita il 5% della banca N26 a un terzo del valore del 2021. Per Credimi perdite nette e debiti finanziari hanno iniziato a faticare ad essere coperti dalle riserve nonostante l’importante crescita dei ricavi, ovvero margini di interesse e commissioni. Tra le ultime iniziative della società di Ignazio Rocco di Torrepadula: Credimi Subito, il primo finanziamento digitale per ditte individuali sviluppato in casa nel 2021, che nel primo anno di attività ha consentito di processare e valutare rischi e frodi di oltre 14mila pratiche su 48mila ricevute; e le partnerhip con Banco Desio e Auxilia Finance.
Credimi, 2 miliardi di Finanziamenti alle Microimprese in 5 anni