9 Luglio 2024

ABI, Antonio Patuelli confermato presidente: “Subito l’Unione bancaria”

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Il completamento dell’Unione bancaria e dei mercati dei capitali sono priorità, evitando la moltiplicazione delle norme e favorendo la competitività delle banche nella UE e la prevenzione nelle crisi bancarie.

E’ uno dei passaggi fondamentali del discorso tenuto stamani all’auditorium della Tecnica a Roma da Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’ABI di cui è stato riconfermato presidente per il sesto mandato; un’associazione di nuovo ricompattata con Intesa Sanpaolo rientrata nel Casl e un nuovo direttore generale, Marco Elio Rottigni, che proviene proprio dal Gruppo di Ca’ de Sass.
I Fondi interbancari debbono preferirsi alle più costose ‘risoluzioni’ e a misure come il ‘bail in’ – ha proseguito Patuelli –, l’Unione bancaria possibile è quella basata su identiche regole di diritto finanziario e penale dell’economia con testi unici, codici e riforme che non costano, che semplifichino, razionalizzino e tolgano disparità” favorendo le aggregazioni e dunque la competizione degli istituti di credito italiani ed europei a livello globale.

A proposito della “rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, che ha infinite potenzialità e rischi“, il banchiere chiede che “piena e corretta sia la concorrenza fra big tech, cripto attività e banche con regole identiche, anche fiscali, e uguale Vigilanza nella società aperta, senza sopraffazioni monopoliste tecnologiche, per un’economia competitiva, democratica e sostenibile, mai rassegnata e inerte verso i cambiamenti climatici“.
Inoltre, “occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine, che oggi subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche“.

Patuelli ha condiviso le parole di Fabio Panetta, secondo cui “la solidità delle banche rappresenta un punto di forza per l’intera economia italiana“: “Hanno il compito di accompagnare la ripresa della domanda – ha detto nel suo intervento il governatore di Bankitalia -, affiancando famiglie e imprese ed evitando che il credito possa costituire un freno ai consumi e agli investimenti. Potranno, per questa via, contribuire al rilancio dell’economia italiana“.
Una parola anche sui tassi di interesse, proprio nel giorno in cui sono usciti i nuovi dati sull’andamento dei prestiti nel mese di maggio: “La riduzione potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell’inflazione all’obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo” ha chiarito Panetta, consapevole che i rialzi passati continueranno a comprimere la domanda nei prossimi mesi e “ad agire in senso restrittivo su costi di raccolta e liquidità delle banche, e quindi sull’offerta di credito“.

Presente all’appuntamento Giancarlo Giorgetti: anche per il ministro dell’Economia gli istituti “sono e continueranno a essere il braccio operativo dell’economia italiana” ma “la banca non è un algoritmo e non lo deve diventare – ha avvertito -, soprattutto non può esserlo il banchiere: metteteci intelligenza e cuore e anche i risultati saranno migliori“.
Riguardo il costo del denaro, per Giorgetti “in una fase sensibile come l’attuale è auspicabile che la dinamica di riduzione dei tassi di interesse registri presto una accelerazione, graduale ma decisa: un ulteriore restringimento della domanda risulterebbe insostenibile e comunque difficile da sopportare“.

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