“È dalla metà di novembre che i tassi di mercato che noi banche pratichiamo sono nettamente inferiori a quelli ufficiali fissati dalla Bce” anticipando l’attesa riduzione, che confidiamo che non sia rinviata perché altrimenti il mercato viene sempre contraddetto” dice il presidente ABI, Antonio Patuelli.
Il bollettino di marzo dell’Associazione evidenzia come domanda ed erogazione di denaro a famiglie ed imprese, coerentemente con il rallentamento della crescita economica, proseguano a diminuire in maniera consistente: -2,6% annuo di finanziamenti dal -2,5 di febbraio, per effetto soprattutto della flessione dei prestiti alle imprese.
Ma, in linea con il trend rilevato da Bankitalia a febbraio, continuano a scendere leggermente anche i tassi di interesse: sia sui mutui residenziali (al 3,79% dal 3,89 di febbraio e dal 4,42 di dicembre), che sui prestiti alle imprese (al 5,26% dal 5,34 e dal 5,45); per un tasso medio sceso comunque in maniera impercettibile, al 4,79 dal 4,8 del mese precedente.
In dettaglio, nei primi 10 giorni di aprile l’Irs a 10 anni è stato in media del 2,68%, -84 punti rispetto al picco di ottobre 2023, mentre l’Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,89%, -11 punti.
Stabili a 17,4 miliardi di euro le sofferenze, per un rapporto sugli impieghi pari all’1,03% a febbraio. I depositi si attestano a 1.775 miliardi.
Mutui, Tassi Ufficiali e di Mercato al giro di boa: la leva dei Finanziamenti Green