Per la prima volta dal terzo trimestre del 2022, nel quarto del 2024 la domanda di prestiti delle imprese italiane è aumentata riflettendo il maggiore fabbisogno di finanziamenti per investimenti fissi, scorte e capitale circolante, nonché il più basso livello dei tassi di interesse.
E’ Bankitalia a riportare i dati nazionali del Bank Lending Survey diffuso oggi dalla Bce, che – rispetto a quanto relazionato dalla stessa Bankitalia e da ABI nei rispettivi bollettini di novembre e dicembre – riporta una ripresa delle richieste, se non ancora dell’erogato. Merito di termini e condizioni generali resi più favorevoli dai minori margini applicati dalle banche, dalla pressione concorrenziale e dalla maggior tolleranza del rischio.
Anche la richiesta di mutui immobiliari ha continuato ad aumentare negli ultimi 3 mesi dell’anno scorso, nonostante la relazione riferisca di un irrigidimento dei criteri di offerta da parte degli intermediari, mentre per il credito al consumo – in cui i criteri sono rimasti invariati – l’incremento è stato più moderato.
Venendo al trimestre in corso, la domanda di finanziamenti crescerebbe in tutti i comparti grazie alle migliori condizioni di accesso: da qui a fine maggio gli intermediari si attendono ancora un lieve allentamento dei criteri per il credito alle imprese e un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo, mentre sui mutui ipotecari rimarrebbero invariati. Forse i tassi di mercato dovrebbero seguire più marcatamente i vari tagli al costo del denaro praticati da Francoforte.
Nel 2025 gli istituti si aspettano, inoltre, un’ulteriore e significativa crescita delle attività ponderate per il rischio – a cui nel 2024 hanno contribuito le nuove misure normative o di supervisione – e un moderato incremento del capitale mediante nuove emissioni.
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