31 Maggio 2024

Fabio Panetta: “Banche italiane migliori delle europee, la Tecnologia aiuta Intermediari e Clienti”

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Nel prossimo futuro la discesa dei tassi si accompagnerà, diversamente dal passato, a una riduzione dei portafogli di titoli di politica monetaria che determinerà un deciso calo della liquidità in circolazione e un conseguente impulso restrittivo nel mercato creditizio“.

I timori per il comparto credito non termineranno dunque con l’atteso inizio del ciclo di tagli al costo del denaro – avvisa il governatore di Bankitalia Fabio Panetta nelle “Considerazioni finali” alla Relazione annuale 2023 – ma all’interno del sistema creditizio tutte le banche, significative e non, “mostrano valori di redditività e patrimonio superiori alla media europea e gli ultimi dati confermano la prosecuzione della fase favorevole” attestata dai brillanti bilanci d’esercizio 2023 esibiti dal comparto bancario, a cui hanno fatto seguito delle prime trimestrali 2024 perfino superiori alle aspettative.
L’aumento dei requisiti – continua Panetta – avrà un impatto trascurabile sull’offerta di prestiti e consentirà di limitare gli effetti negativi di eventi sistemici sfavorevoli: al loro verificarsi la Banca d’Italia potrebbe autorizzare il rilascio della riserva, preservando la capacità delle banche di sostenere l’economia reale“.

Gli unici 2 possibili rischi per il sistema potrebbero derivare dal quadro macroeconomico. Il primo riguarda la qualità del credito, più che altro per la parte che concerne il mercato immobiliare commerciale, “si registra tuttavia un aumento della quota di crediti di buona qualità ma con ritardi nei pagamenti, soprattutto tra i clienti con finanziamenti a tasso variabile“. Inoltre, “si stima che per le imprese il flusso annuo dei prestiti deteriorati in rapporto ai finanziamenti complessivi possa salire nel prossimo biennio di un punto percentuale dall’attuale 1,7%. Le rettifiche su crediti rimarrebbero contenute in rapporto ai ricavi”.
Il secondo rischio è la liquidità: anche se “il rimborso delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine sta avvenendo in maniera ordinata (…), continuerà a ridursi spingendo al rialzo il costo della raccolta“.

Da Panetta un’ampia appendice sul sempre maggior ricorso alla tecnologiaper facilitare l’incontro tra domanda e offerta di prestiti. “Molte banche la stanno utilizzando per sostituire i canali di distribuzione tradizionali” e “i guadagni di efficienza che ne derivano stanno determinando benefici sia per gli intermediari sia per la clientela: le banche con maggiore capacità di operare online mostrano in media una maggiore redditività, una migliore diversificazione dei ricavi e un aumento delle quote di mercato sui prestiti” mentre “i clienti beneficiano di un calo del costo dei servizi oltre che di un più agevole accesso ai servizi bancari“.
Bisogna senz’altro aumentare gli investimenti in digitale, anche qui non mancano però i rischi, su tutti l’eccessivo “ricorso alle esternalizzazioni (…), qualora pochi fornitori prestino servizi a molti intermediari contemporaneamente: è questo il caso dei giganti tecnologici“.

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