di Gianluca Puccinelli, amministratore delegato Res Consulting Group
La circolare OAM 30/22 non apporta grossi elementi di novità in quanto ribadisce quanto già esplicitato sia nella circolare 28/2021, che nelle prescrizioni del Tub (Art. 128 novies) e del Dlgs 141/2010.
L’unico elemento di vera novità è che l’OAM ha constatato – grazie alle ispezioni degli ultimi anni – che l’area che presenta maggiori criticità e dove si sostanziano la maggior parte delle non conformità, sta nel rapporto tra la rete e il mercato, tra il collaboratore e il cliente finale.
E’ proprio questa fase – conferma la circolare – che va costantemente monitorata, formata, indirizzata.
Chiaramente i controlli non devono essere improntati a “azioni meramente punitive” o strumentali per le finalità più diverse, ma organizzati e utilizzati come strumento di coesione, crescita, senso di appartenenza.
Cioè è possibile cogliere in questa nuova circolare l’opportunità per dotarsi di un sistema di controllo organico che non sia solo un costo per il mediatore ma un investimento in un modello organizzativo adeguato ad affrontare qualsiasi condizione del mercato nelle situazioni più complesse, con prodotti e tecnologie in continua trasformazione.
Qualsiasi novità può costituire un problema o un’opportunità, a mio parere questa circolare rappresenta l’opportunità per qualificare, professionalizzare, sviluppare una rete commerciale che favorisca la costante crescita dell’organizzazione.