di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Come anticipato da PLTV.it a inizio gennaio, il 2024 è stato un anno di crescita per gli intermediari creditizi, nonostante il contesto difficile e la lieve flessione della domanda di finanziamenti.
In base ai dati definitivi della Relazione annuale appena diffusa dall’Organismo Agenti e Mediatori, gli elenchi registrano 12 nuovi iscritti per un totale di 8.969 soggetti; ancora meglio i loro collaboratori, a 20.796 unità (+399 nel periodo). Dall’analisi emerge un calo dei collaboratori “puri”, ossia che opera alle dipendenze di persone giuridiche (società di capitali), ma solo nel comparto delle agenzie in attività finanziaria, mentre aumentano sia pur moderatamente tra i mediatori creditizi. I mandati salgono del 3% annuo a 32.814 (+1.058), ribadendo cessione del quinto dello stipendio/pensione e delegazioni di pagamento come i prodotti più presenti sul mercato (17%), seguiti da prestiti personali (14%) e mutui (10%); bene anche credito revolving (+10%) e factoring (+8%), flette invece il leasing (-2%).
A livello generale, si conferma una struttura di mercato organizzata sulle realtà di maggiori dimensioni – a cui corrispondono tassi più alti di crescita – e comunque frammentata sia per gli agenti che per i mediatori: quasi tutte le agenzie hanno una rete distributiva composta da meno di 10 collaboratori, e solo 3 player ne contano oltre 200; mentre il network dei mediatori risulta concentro in 9 società più strutturate.
Come sottolineato dal presidente Francesco Alfonso nell’editoriale all’ultimo numero di OAMagazine, il settore mostra un sostanziale rispetto delle regole, grazie anche all’attenta vigilanza dell’ente: su 539 istruttorie portate a termine in 12 mesi, ben 346 si sono concluse con l’archiviazione e solo 59 con la procedura sanzionatoria. Oltre metà dei 121 provvedimenti sanzionatori decisi sono stati di natura pecuniaria; ma il Comitato ha deliberato anche 28 sospensioni, 2 cancellazioni e 17 richiami scritti. La categoria appare in regola anche con i requisiti di onorabilità, titoli di studio e aggiornamento professionale; il controllo sui casellari giudiziali è valutato soddisfacente.
L’OAM non rinuncia all’esercizio della moral suasion tramite l’invio di raccomandazioni (che hanno riguardato, tra l’altro, l’offerta di servizi nell’ambito dell’estinzione anticipata e rinnovo di operazioni di CQPS non del tutto corretta e trasparente), tuttavia lamenta una persistente condotta omissiva da parte degli iscritti. Le principali violazioni hanno riguardato il mancato o tardivo riscontro alla comunicazione dei dati e alle richieste dell’Organismo, irregolarità nei rapporti di collaborazione, mancato aggiornamento professionale, trasgressioni in materia del Sistema dei controlli interni, elusione della disciplina del mono-mandato.
E’ stato un 2024, inoltre, all’insegna del contrasto all’abusivismo: l’OAM ha ricevuto 83 esposti relativi a 127 soggetti non iscritti, smascherati grazie anche al meccanismo dei controlli ‘incrociati’ reso possibile dalla convenzione con Infocamere, mentre si rafforzano i rapporti con le altre autorità quali Bankitalia, Mef, Ivass, Agcm, Consob e soprattutto Guardia di finanza, con cui è stato rinnovato il protocollo d’intesa e da cui ha ricevuto 233 richieste di informazioni. Nel complesso gli esposti sono stati 432, arrivati specie dal Nord: l’incremento, facilitato dal canale web predisposto sul sito istituzionale, è un fenomeno positivo in quanto fonte di notizie utili a prevenire e combattere prassi anomale o elusive degli obblighi di legge.
Non a caso cresce l’utilizzo da parte degli utenti del ‘bollino’ per controllare l’iscrizione degli intermediari del credito: le schede di sintesi visualizzate salgono del 9% (55.397, +4.497), così come il numero di persone che verificano l’autorizzazione ad operare (44.936, +3.326), con una media di oltre 100 interrogazioni/consultazioni dei registri al giorno. Funziona, infine, il sistema info point.
Federico Luchetti: “Fondamentale il sistema di Controlli interni, ma l’OAM deve avere più Potere”