Crescono i professionisti dell’intermediazione creditizia in Italia: nel primo semestre 2024 si sono iscritti ai registri OAM 113 nuovi agenti e mediatori, portando il totale a 9.070, e 410 nuovi dipendenti/collaboratori, che incrementano la categoria a 20.807 soggetti.
In crescita anche i mandati (32.669, +3%) specie nei settori “Money Transfer” (+10%), “Factoring” (+8%) e “Mutui” (+7%), mentre calano leggermente i “Leasing”. Da gennaio a settembre, nelle 24 sessioni d’esame online svolte con 840 posti disponibili: i candidati risultati idonei sono stati 522 (79% degli effettivi partecipanti). Per la prova valutativa sono stati resi disponibili invece 2.450 posti in 72 sessioni, con 1.645 candidati idonei (77%). Quanto al servizio informativo per gli utenti, l’Info Point ha gestito 4.560 richieste di assistenza in 6 mesi, a fronte di oltre 31.500 consultazioni e 20.500 percorsi informativi automatizzati attivati sul portale web dell’Organismo.
Quest’estate sia il presidente Francesco Alfonso che il direttore generale Federico Luchetti sono intervuti al Leadership Forum Summer di EMFgroup a Roma, parlando proprio delle motivazioni e delle aspettative delle nuove generazioni di giovani che si avvicinano a questo mestiere. L’OAM patrocinerà anche l’edizione “Annual” dell’evento dedicato al mondo della consulenza creditizia, in programma mercoledì 11 dicembre a Milano.
Cresce, anche in conseguenza, l’attività di vigilanza, in particolare sulla verifica dei requisiti per l’esercizio dell’attività: oltre a rinnovo del protocollo con la Guardia di finanza, di anno in anno si fa sempre più intenso lo scambio segnalazioni e informazioni con Fondazione Enasarco, Banca d’Italia e Ivass.
Le cifre sono riportate nell’ultimo numero di OAMagazine, che interviene anche a proposito della la recente comunicazione sull’abbinamento mutuo/conto corrente, ricordando la normativa di trasparenza verso i consumatori a cui è tenuta la rete distributiva, che non dev’essere incentivata alla vendita congiunta rispetto a quella separata. In particolare, la commercializzazione di prodotti accessori può avvenire solo tramite apposite procedure di controllo interno che assicurino la valutazione dei rischi connessi con l’offerta contestuale di più contratti, ne garantiscano la comprensibilità ai clienti, senza dimenticare l’obbligo di inserire nel Taeg i costi dei servizi addizionali.