15 Giugno 2023

Passaporto, Plurimandato, Unificazione Professionale e Collaboratori: i 4 Temi Nazionali della Riforma della Direttiva UE

di Fabio Picciolini, esperto consumerista

I temi nazionali aperti dalla proposta di riforma della Direttiva europea sul credito al consumo sono tanti, il primo riguarda proprio l’OAM.

Rimanendo, per un attimo, al tema europeo, a fronte di una Direttiva che vuole raggiungere una maggiore armonizzazione non sembra possibile che esistano, nei Paesi europei, strutture totalmente diverse che soprassiedano al settore: dal nostro Organismo Agenti e Mediatori, a situazione in cui le reti sono sotto la vigilanza di un ministero, della Banca Centrale, di altre associazioni, sottoposte a doppia vigilanza, ecc..
Nel merito della normativa nazionale non possono essere taciuti almeno 4 argomenti: passaporto europeo, plurimandato, unificazione delle figure professionali degli agenti e dei mediatori e collaboratori.

Sul passaporto europeo la normativa attuale prevede la possibilità di attività transfrontaliera solo per il credito ai consumatori per beni immobili residenziali. In tale situazione è già stato costituito l’elenco degli intermediari del credito italiani che vogliono operare all’estero e quelli comunitari che vogliono praticare l’attività in Italia, anche se con una scarsa alimentazione e con prevalenza verso l’ingresso in Italia. È certo che si arriverà a una apertura generalizzata, non fosse altro per i processi tecnologici, per l’utilizzo delle piattaforme digitali, per possibilità di non aprire stabilimenti nel paese europei dove si opera. Ogni ritardo nel raggiungere l’uniformità delle attività ha come conseguenza un disvalore per gli operatori che perderebbero quote di mercato a favore di operatori tecnologici, nonché di conoscenza e professionalità per non poter conoscere le modalità dei paesi unionali.

L’unificazione delle figure professionali e il plurimandato possono essere un unico argomento. Non è tema facile in quanto implica modifiche normative e operative non semplici. Ha ragione chi afferma che in Europa quasi tutti i Paesi prevedono la figura unica, ma è diverso averla prevista fin dal 2008 rispetto a modificare un impianto decennale. Per citare solo alcune problematiche: l’attuale riserva a favore degli agenti di poter sottoscrivere il contratto deve essere ampliata a tutti gli appartenenti alla categoria “unica”, anche alla luce della desertificazione degli sportelli bancari? Avrebbe ancora senso mantenere la figura della persona fisica? Gli intermediari bancari e finanziari come reagirebbero di fronte al plurimandato che comporterebbe la perdita del rapporto diretto con il loro agente? Le provvigioni alla rete rimarrebbero con la stessa previsione attuale o no (argomento “bollente” per i consulenti finanziari)? Gli agenti nei servizi di pagamento, che stanno assumendo un’importanza sempre maggiore, resterebbero in una nicchia di mercato o entrerebbero nella categoria “unica”.

L’ultimo argomento sono i collaboratori. I collaboratori sono l’unica figura non sottoposta a vigilanza da parte dell’OAM. Non c’è certamente bisogno di spiegare le motivazioni, in ogni caso, alcune situazioni hanno dimostrato quanto ciò sia sbagliato, per cui è necessario che in occasione del recepimento della Direttiva (se non prima) si metta fine a questa situazione, dando all’Organismo questa ulteriore incombenza.
Gli argomenti affrontati non sono gli unici, si pensi solamente al Consulente indipendente  che non sembra trovare spazio nell’operatività nazionale, alla compatibilità dell’attività con gli intermediari immobiliari che deve trovare la sua accettazione definitiva, alla formazione degli operatori che dovrebbe essere ripensata o almeno aggiornata, alla possibilità di creare forme di arbitrato anche per gli intermediari del credito in caso di reclami di loro clienti, al ruolo dell’Antitrust, alla tutela del consumatore.

La normativa nazionale deve essere accompagnata da quella delle Autorità di controllo e questi interventi portano alle proposte presentate al Leadership Forum Summer 2023 di EMFgroup. La prima del Presidente Alfonso che ha chiaramente affermato che l’OAM sarà molto attivo al momento della revisione del 141/2010 e, soprattutto, che si confronterà con gli operatori del settore. La seconda, nata nel panel dedicato alla nuova Direttiva di creare un tavolo di lavoro. Una proposta che può sposarsi con quella del Presidente ma che vorrebbe avere lo sguardo più lungo. Un tavolo con OAM e operatori ma anche con il Ministero dell’Economia e della Finanze, con la Banca d’Italia; per quanto di competenza con il Garante privacy e con l’Antitrust; con esperti del settore, economisti e giuristi, con le rappresentanze della clientela. Creare questo tavolo ora, non significherebbe l’ennesimo gruppo di lavoro o commissione perché avrebbe almeno 6 mesi di tempo prima dell’emanazione della Direttiva e oltre 2 anni per l’emanazione della normativa nazionale, per aprire un dibattito pubblico, per studiare e proporre soluzioni utili a tutto l’ecosistema del credito ai consumatori. Farlo quando tutto sarà “bollinato” potrebbe essere fuori tempo e forse inutile.

Credito al Consumo, la Riforma della Direttiva UE in 3 Blocchi: Principi, Regole e Carenze

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