Anche a febbraio 2025 il credito al settore privato in Italia è rimasto stabile sui 12 mesi, come nel bollettino di Bankitalia su gennaio.
I prestiti alle famiglie sono aumentati dallo 0,4 allo 0,7%, mentre quelli alle imprese sono diminuiti del 2,1% come nel mese precedente.
Sostanzialmente stabili a febbraio anche il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo – limato al 10,45 dal 10,50% – e i tassi di interesse sui mutui immobiliari, collocatisi al 3,58 dal 3,50%: la quota di finanziamenti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 7,6% contro l’11,4 di gennaio.
Calo leggermente più significativo per i tassi sui prestiti alle aziende, scesi in un mese dal 4,13 al 3,99%: quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,60%, per somme superiori si sono attestati al 3,65%.
Una dinamica molto simile, quindi, a quella individuata dal recente bollettino ABI su febbraio: il mercato sembra attraversare una fase di stallo, in attesa della decisione che assumerà la Bce tra una settimana. I mercati scommettono su un ulteriore taglio da 25 cent al costo del denaro: sarebbe il settimo consecutivo dopo quello dello scorso 6 marzo.
Quanto ai depositi dei privati, a febbraio sono aumentati dell’1,4% contro il 2,1 di gennaio; più o meno invariato al 6,3% l’aumento della raccolta obbligazionaria, così come i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere, pari allo 0,82%.
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