“La Repubblica vi è riconoscente”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto così stamani all’assemblea delle Federcasse, ringraziando per la presenza capillare sul territorio e nelle aree interne del paese delle Bcc, “in controtendenza rispetto al fenomeno della desertificazione bancaria che potrebbe sembrare inarrestabile”.
“È significativo – ha evidenziato il capo dello Stato – sapere che i cittadini di 723 Comuni hanno come unica presenza bancaria una banca cooperativa, e che un terzo degli sportelli è collocato in Comuni delle cosiddette aree interne. Si tratta di una funzione economica e sociale, di un impegno nel solco dell’applicazione delle norme della Costituzione”.
“Il credito erogato alle pmi, spina dorsale del sistema produttivo e occupazionale, così come il sostegno alle famiglie – ha aggiunto -, fanno sì che non si tratti soltanto di un esercizio oculato e lungimirante di attività bancaria, ma veda le banche cooperative rappresentare un contributo significativo al capitale sociale dell’Italia. Lo ha sottolineato il presidente Dell’Erba: diffondono benessere, con il 74% del capitale raccolto tra i soci destinato a impieghi in favore dell’economia reale“.
“È il tema della mutualità – ha concluso Mattarella -, che differenzia il sistema delle banche cooperative da ogni altro, con la esplicita rinuncia alla remunerazione del capitale sottoscritto dai soci“. Ora “la sfida è saper comporre una integrazione del sistema del credito, capace di non tradire la mutualità. Del resto il sistema delle Banche cooperative ha dimostrato di saper affrontare prove anche recenti, a partire dall’introduzione della moneta unica europea, proprio grazie alla rete di connessioni che ha caratterizzato lo sviluppo dell’esperienza. Una declinazione del principio di mutualità che sa guardare a un panorama più largo e complesso”.
Meno male che ci sono le BCC: Impieghi, Raccolta e Solidità superiori alle altre Banche