6 Febbraio 2023

Crediti edilizi, gli Enti Locali li comprano alle Banche per Compensare i Debiti fiscali

Ha iniziato per prima la provincia di Treviso con una piccola operazione piccola l’ente ha comprato 14,5 milioni di crediti di imposta derivanti da bonus edilizi da due banche locali, per utilizzarli in compensazione diretta dei propri oneri fiscali.

Il meccanismo è lo stesso. L’acquirente paga i crediti meno del loro valore nominale, ottenendo così un vantaggio quando li porta in compensazione: una strategia a rischio zero finché non si sfora la propria capienza fiscale annua, altrimenti il rischio è perderli. La Regione Sardegna ha da poco approvato un piano di garanzie per favorire la negoziazione dei crediti tra soggetti privati, agevolando chi vuol vendere. Qui la capienza fiscale si aggirerebbe tra i 40-50 milioni di euro mensili.

Anche la Basilicata sta calcolando i crediti di imposta giacenti presso il circuito bancario regionale, per comprare crediti edilizi delle banche, compensandoci i suoi. In questo caso i soli investimenti sul superbonus, rimasti incagliati in pancia a imprese e famiglie, valgono 886 milioni a fine 2022 e l’arrivo sul mercato della Regione dovrebbe sbloccarne circa 200.

L’ultima è la regione Piemonte: il Ddl di Legge finanziaria approvata dalla giunta il 6 febbraio prevede l’acquisto diretto, da parte di banche o di intermediari finanziari, di crediti di imposta per percirca 50 milioni annui, ripetibili. Tutto per far andare avanti i cantieri avviati con i bonus, e messi in crisi dalle nuove norme sulla cessione dei crediti. Un trend che potrebbe allargarsi ad altri territori?

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