di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Experian e Segugio.it hanno aggiornato di recente le stime sull’andamento del business creditizio nel 3° trimestre: da luglio a settembre le richieste di prestiti personali avrebbero segnato +13,1% a/a, i finalizzati +5,7% e le cessioni del quinto addirittura +26,3%; rispetto alla precedente rilevazione pubblicata in estate e relativa al solo mese di luglio, manca il dato su bnpl e mutui, dati anch’essi in crescita a doppia cifra.
Si badi bene: si parla di richieste, non di effettive erogazioni. Quante vadano poi a buon fine è un altro discorso: un conto è informarsi su termini e condizioni del finanziamento, altro firmare il contratto. Secondo gli ultimi numeri di Bankitalia, riferiti ancora ad agosto, il mercato resta sostanzialmente in stand by. Del resto, il miglioramento della solidità finanziaria rispetto al passato – sia dei clienti che delle banche – lo si deve a risparmio e autofinanziamento da una parte, e a una più stringente valutazione del merito dall’altra, non certo agli investimenti di famiglie e imprese e alla manica larga degli intermediari.
Inoltre, sebbene non venga specificato, molto probabilmente le cifre si riferiscono alla sola domanda online intercettata dal comparatore che ha commissionato la ricerca: dunque percentuali parziali, che illuminano solo parte del trend del sistema, difficile da penetrare nel suo complesso. Ciononostante è indubbio che, supportata dall’allentamento della stretta monetaria Bce, da qualche mese sia in corso una ripresa del business: per il rapporto, nel periodo, il tasso medio sulla CQ (più gettonata al Sud) è sceso al 5,32% per i dipendenti pubblici e al 6,95 per i lavoratori privati, mentre sui prestiti personali (preferiti al Nord) si è attestato all’8,75%. Sui finalizzati il livello rimane più alto.
Qualche perplessità, invece, sul fatto che sia trainata dalla famigerata Genz Z – come sostiene in realtà più di un rapporto – con importi medi non molto inferiori rispetto a quelli richiesti dalle altre generazioni: 9.171 euro per i prestiti personali contro gli 11.788 dei Millennials, 10.940 euro per le CQ contro i 16.338 della Gen X; 5.049 euro per i finalizzati come le restanti categorie di consumatori. Avranno anche maggiore maturità decisionale e un approccio più consapevole e flessibile dei giovani di una volta – come emerge pure dall’Edufin Index 2024 – e, passando le giornate con gli occhi incollati al cellulare, certamente la forte digitalizzazione dell’offerta ha avvicinato il target a questo mercato, ma da qui a ritenere che gli attuali 18-28enni abbiano smesso di ricorrere al “prestito” dei genitori ci sembra abbastanza strano. Visto che tra lauree, master e stage i percorsi formativi oggi terminano alla soglia dei 30 anni: come possono contare prima su un reddito, tale da permettergli di lanciarsi in spese supportate da finanziamenti gravati da interessi?
Forse daranno una mano ai volumi totali del business creditizio grazie al buy now pay later, visto che ormai si considera “credito” la semplice rateizzazione di un pagamento , ma non oltre: proprio oggi il Sole24Ore in edicola titola la prima pagina sui 6 milioni e mezzo di giovani, il 63% della popolazione, che vivono ancora casa con mamma e papà, riducendo all’osso i consumi!
L’Osservatorio Compass dedicato alle vacanze, presentato al TTG Travel Experience 2024 di Rimini, ha evidenziato ad esempio un crescente interesse dei giovani a ricorrere alla formula della dilazione per permettersi viaggi e soggiorni. Ad ogni modo, per gli operatori, il vantaggio di queste transazioni è tutto in ottica onboarding, come canale per creare e intercettare “new to credit” a cui proporre una più ampia gamma di strumenti e servizi. Il fine ultimo è incamerare ed elaborare informazioni su bisogni, attitudini e abitudini creditizie rilasciate dalla clientela sul web, profilando e aggiornando al massimo l’offerta.
Dal 2025, con la versione finale del Fida europeo, entreremo nell’era dell’Open Finance che – come suggerisce un recente market outlook di Crif – guarda oltre l’Open Banking, prevedendo condivisione e accesso a un numero ancora maggiore di dati e prodotti bancari tramite Api: prestiti, mutui, risparmi, polizze assicurative, pensioni, tasse, investimenti. Un tecnologico ecosistema finanziario, integrato e collaborativo, dove nuovi attori – come i Fisp, Fornitori di servizi di informazioni finanziarie – potranno interagire per offrire soluzioni innovative e personalizzate, garantendo ovviamente sicurezza e privacy.
Quando il BNPL assottiglia i confini tra Credito e sistemi di Pagamento