2 Luglio 2021

CRIF: a Giugno Prestiti Personali sui livelli pre-Covid

Rispetto al primo semestre 2020 le richieste di prestiti da parte delle famiglie sono cresciute del +25,6%, tornando sui livelli del 2019 in virtù della dinamica positiva sia dei prestiti personali (+10,0%) sia, soprattutto, dei prestiti finalizzati (+38,4%).

Nello specifico, nel mese di giugno le istruttorie registrate sul Sistema di Informazioni Creditizie gestite da CRIF sono complessivamente aumentate del +9,2%. A spingere questo deciso rimbalzo sono stati sia i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che nell’ultimo mese di osservazione hanno fatto segnare un +8,0%, che i prestiti personali, cresciuti del +11,1%.

“La positiva performance delle richieste di prestiti da parte delle famiglie va letta come un naturale rimbalzo rispetto al corrispondente periodo del 2020, fortemente condizionato dall’esplosione dell’emergenza pandemica, sostenuto anche da un migliorato clima di fiducia e dal consolidamento della ripresa economicacommenta Simone Capecchi, executive director di CRIF.

Per il prosieguo dell’anno ci attendiamo un ulteriore consolidamento della domanda di credito ma le politiche di erogazione potrebbero farsi più selettive a fronte dell’atteso peggioramento della rischiosità del comparto nel momento in cui gli interventi straordinari e le misure di sostegno alle famiglie dovessero essere sospese”.

IN CRESCITA ANCHE L’IMPORTO MEDIO RICHIESTO

Nella prima metà dell’anno in corso è aumentato anche l’importo medio dei prestiti richiesti (+2,8% rispetto al 2020), che si è attestato a 9.536 Euro malgrado la leggera flessione rilevata nel mese di giugno (8.875 Euro, -1,7%). Nel complesso, il 47,9% delle richieste presenta un importo inferiore ai 5.000 euro.

Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda i prestiti finalizzati l’importo medio richiesto nel I semestre si è attestato a 7.264 Euro (+10,1%), contro i 13,297 Euro dei prestiti personali (+10,0%).

Per quanto riguarda la durata dei prestiti richiesti dalle famiglie nel loro complesso, il 19,6% del totale prevede un piano di rimborso fra i 2 e i 3 anni, contro un 24,4% che va oltre i 5 anni, privilegiando soluzioni che pesino il meno possibile sul reddito familiare.

Infine, se la fascia di età maggiormente rappresentata resta quella compresa tra 45 e 54 anni, con il 25,3% delle richieste, gli under 35 arrivano a spiegare il 23% del totale.

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