A distanza di neanche due mesi dalla prima mossa della Banca centrale europea, e in uno stato di vulnerabilità economica ormai diffusa, la rapidità con cui si sta realizzando il piano record dei tassi dell’Eurotower comincia a generare un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese.
Se, infatti, la tradizionale cautela degli italiani nel ricorrere al credito bancario ha lasciato spazio negli ultimi anni a un maggiore interesse ad indebitarsi, con la complicità di tassi favorevoli e agevolazioni fiscali, i dati sui prestiti di fine estate rappresentano un segnale di discontinuità e di preoccupazione perché subiscono i primi effetti del rincaro dei tassi europei e, soprattutto, i timori per quelli che ancora dovranno realizzarsi. Secondo un’analisi realizzata dalla Fabi, il nuovo scenario finanziario che si profila per le famiglie e imprese italiane, è sempre più buio. Infatti, gli interessi sui mutui ipotecari avevano già superato il 4% con il costo del denaro all’1,25% e, con il nuovo rialzo al 2% appena deciso dalla Banca centrale europea, è possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%.
La richiesta avanzata da Fabi al Governo è di potenziare il fondo di garanzia per aiutare i giovani a comprare casa. “La crisi dei mutui subprime potrebbe riaccendersi in Europa: la cronaca finanziaria del 2008, infatti, insegna che, nel periodo storico in cui il rialzo dei tassi è stato più alto di sempre e ha preceduto la politica accomodante della Bce per i successivi 15 anni, i tassi hanno raggiunto soglie da capogiro”, afferma Fabi nello studio sugli effetti del rialzo dei tassi deciso dalla Bce.
“La mappa delle condizioni del credito nell’Eurozona potrebbe così dare qualche indicazione – e non previsione – per il futuro, anticipando l’allarme finanziario per tutti quei cittadini per i quali i rischi di usura e di povertà potrebbero sostituirsi a quelli da sovra indebitamento. Se il contesto macroeconomico non fosse così difficile e non fosse ormai terminata un’epoca di politica monetaria favorevole, lo scenario futuro non sarebbe così preoccupante. Invece, l’accanimento della Bce nel rialzare i tassi, seppure per calmierare il fenomeno dell’inflazione, e l’inasprimento delle condizioni sui mutui – maggiore in Italia, rispetto agli altri paesi europei – corre il rischio di mettere a dura prova la sostenibilità finanziaria del debito delle famiglie perché il contesto futuro dei tassi non è da riscrivere”.