Oltre 2mila partecipanti attesi da oggi al 12 gennaio 2024, agli East End Studios di Milano, per il 128° Consiglio nazionale della Federazione Autonoma Bancari Italiani; 22 le tavole rotonde e le relazioni in agenda, in cui prenderanno parola oltre 70 speaker.
Tanti i temi affrontati nella quattro giorni di evento: dal rinnovo contrattuale ai tassi d’interesse, dall’intelligenza artificiale agli effetti economici dei conflitti bellici nel mondo; fino agli straordinari profitti realizzati nel 2023 dalle banche italiane, grazie soprattutto alla stretta monetaria della Bce. Nel nostro Paese però – secondo il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – il forte rialzo del costo del denaro si è riflesso in maniera anomala su remunerazione dei conti e costi dei mutui immobiliari: “Nel resto d’Europa sono anni che sui conti correnti si praticano tassi attivi di almeno del 2% e sui passivi non si è mai superata la soglia del 4% – ha detto a Teleborsa – mentre in Italia abbiamo praticato tassi dello 0% e, su prestiti e mutui, oggi siamo intorno al 6-7%. Il governo deve fare la sua parte” e non rimettere “le decisioni delle banche esclusivamente al governo della Bce“.
Sileoni è preoccupato anche che, oltre a tempi e costi, la sempre maggiore digitalizzazione tagli anche filiali, sportelli, funzioni e di conseguenza posti di lavoro: alcuni player, infatti, hanno “iniziato veramente a fare sul serio” e “i grandi gruppi stanno creando delle banche digitali estremamente diverse fra loro“. A proposito di IA, “nel settore bancario il fattore umano è fondamentale – dice Sileoni all’agenzia -, perché significa fiducia, rapporto col cliente, conoscenza del territorio e dell’andamento delle imprese“.
Banche Italiane, come Comincia il 2024: Sfide e Obiettivi dell’Anno