11 Gennaio 2024

Factoring, Volumi in leggera Crescita: Mercato “Distressed” da 40 miliardi nel 2024

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Deloitte e Assifact stimano che la domanda di factoring delle aziende italiane, a caccia di liquidi senza ricorrere all’indebitamento bancario, offrirà un mercato potenziale “distressed” da 40 miliardi di euro quest’anno contro i 34 del 2022 e i 38 del 2023; mentre il valore del turnover dei crediti ceduti dalle imprese dovrebbe raggiungere circa 295 mld, contro i 287 del 2022 e i 290 del 2023.

Una curva verosimile. Ad esempio per Banca Sistema, tra i player più attivi del settore, la crescita del factoring è proseguita oltre i risultati al terzo trimestre 2023 registrando a metà novembre 4,2 mld di crediti acquistati (+ 16% a/a) e oltre 120 clienti in più in portafoglio, sempre più eterogenei per dimensione e tipologia di attività.
Ma nonostante la voce factoring abbia contribuito ai ricavi dei bilanci di molti operatori del comparto, la leva finanziaria pre-crisi, che sostiene liquidità e rilancio delle imprese in affanno e ne previene i rischi di dissesto, fatica ancora a decollare.

Tuttavia “c’è ottimismo sul riavvio della crescita nel 2024, per quanto con un passo moderato” ha detto Massimiliano Belingheri, presidente di Assifact, che per quest’anno si aspetta una crescita del 4,6%.
In attesa di dati ufficiali, sebbene allo stato non ci sia alcun segnale concreto di sofferenza e vulnerabilità economica, Deloitte stima che il tasso di deterioramento dei crediti a fine 2023 possa toccare il 3,8% contro il 2,3% dell’anno precedente ma le società di factoring – supportando i clienti nella gestione dei crediti commerciali e svolgendo ove occorre il ruolo di regista del risanamento – riescono a gestire bene il rischio deterioramento.

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