«Le miei proiezioni sono di qui a 3 anni, un tempo equo per superare il post pandemia e imprimere e consolidare un cambio di struttura, approccio, mentalità. E distinguersi ancor più non solo nel panorama regionale ma nazionale».
Così Edoardo Bigoni, il nuovo direttore generale di FIDER, il Confidi nato lo scorso novembre dalla fusione di Cofiter (Bologna) e Confidi.net (Rimini), ad oggi il più importante Confidi vigilato dell’Emilia Romagna.
Bigoni, già responsabile dell’area amministrazione, pianificazione strategica e finanziaria, succede a Luigi Olivi – che ringrazia – che ha gestito il traghettamento verso la fusione.
Un passaggio di testimone naturale e previsto, data anche la grande formazione di Bigoni, 38 anni, tra i più giovani DG di Confidi nel Paese, forte di un cursus honorum fatto di due lauree, master in materie finanziarie, conoscenza del mondo dei Confidi, delle banche e delle società di consulenza.
Ad attenderlo è la sfida della ricrescita post pandemia, su cui Bigoni – supportato dalla grande fiducia nei valori del Made in Italy – ha però idee ben chiare.
«La vera selezione è cominciata nel 2008. Sono 13 anni che la crisi attanaglia le imprese italiane e non solo, 13 anni in cui la crescita è stata lentissima, in un ciclo economico lunghissimo. La pandemia ha distrutto quel poco che si era riusciti ad ottenere dal 2008 ad oggi. In questo anno lo Stato e le Regioni hanno concesso moratorie e iniettato ulteriore liquidità, sostenendo il sistema. Dobbiamo vedere cosa succederà una volta che saranno terminate le moratorie e i periodi di preammortamento.
E’ tuttavia evidente che non abbiamo altra scelta che riuscire a cogliere opportunità di crescita, diversificando prodotti e servizi, esplorando anche business alternativi. Noi per le imprese ci siamo, grazie alla collaborazione col sistema bancario, cui non siamo alternativi; veicolando tutte le misure agevolative disponibili con i nostri servizi».
Dinamicità anche sulla consulenza. Un esempio? «Sempre più spesse le imprese ci chiedono di essere accompagnate in un percorso di crescita sostenuta nel tempo sia tramite una consulenza mirata sul credito sia tramite prodotti agevolativi. In queste circostanze dobbiamo servire il cliente nel più breve tempo possibile e con un servizio chiavi in mano. Un’impresa che ci chiede una consulenza mirata deve avere risposta entro una settimana, non di più».
Sul turismo, che rappresenta una fetta importante della compagine sociale Fider, Bigoni conferma che dalle prime riaperture «si respira un cauto ottimismo. La verifica sarà fatta tuttavia a fine stagione e misure mirate a sostegno del comparto sempre in accordo con la Regione, dovranno essere prese, comprese le opportunità del Recovery Fund».
Soddisfatto il presidente, Marco Amelio, a sua volta tra i più giovani presidenti di Confidi. «Come CDA abbiamo fortemente voluto una figura interna, che conoscesse alla perfezione il nostro mondo, e che quindi potesse dare da subito uno slancio propulsivo».
Compiacimento anche dai vertici regionali Confcommercio e Confesercenti regionali, le associazioni promotrici, rispettivamente per voce di Enrico Postacchini e Dario Domenichini.
«Col nuovo Direttore Generale – le parole di Postacchini – si chiude il lungo percorso che ha portato alla nascita di Fider e si imprime in via definitiva un cambio di passo a sua volta in linea con un ricambio generazionale sempre invocato e da Fider attuato. Il mondo produttivo, soprattutto in una fase di ripresa come l’attuale, chiede oggi velocità di risposte e soluzioni, quindi un ulteriore scatto in termini di dinamicità, cui il Confidi è pronto».
«Rispetto a novembre – aggiunge Domenichini – lo scenario è nuovamente cambiato. Le imprese in questa fase andranno non solo sostenute con gli strumenti tradizionali, a partire dall’erogazione di credito, ma andranno accompagnate nella fase di transizione ecologica che ci chiede l’Europa, in considerazione delle tante risorse in arrivo. Un accompagnamento, anche, di tipo culturale».
I numeri di Fider: 25 mila imprese. Fider si rivolge a tutti i settori, in particolar modo commercio e servizi, turismo, senza tralasciare industria, artigianato, agricoltura, con focus sui liberi professionisti. Sede legale a Bologna, sede amministrativa a Rimini.