Goldman Sachs valuta «alternative strategiche» per la sua piattaforma di credito al consumo, che include GreenSky ma anche la partnership per le carte di credito con Apple e General Motors.
“Ci sono stati dei successi ma anche passi falsi” ha detto il Ceo David Solomon (nella foto) riferendosi chiaramente ai 3 miliardi di dollari persi da quando nel 2020 GS si è aperta al business dei prestiti. Il pareggio per il comparto consumer, inizialmente previsto per l’anno scorso, è stato posticipato dalla dirigenza al 2025. Un 2022 estremamente difficile per la banca d’affari americana, che ha visto quasi dimezzarsi utili e quotazioni in Borsa: dopo i 3.200 licenziamenti praticati a gennaio (circa il 6,5% dei dipendenti), lo stesso Solomon si è tagliato lo stipendio del 29% (a 25 milioni annui).
A seguito delle ingenti perdite, dovute principalmente ad accantonamenti sui prestiti, la Fed ha aperto un’indagine proprio sulla governance della divisione del credito al consumo, che include Apple Card e la piattaforma di lending online Marcus. L’obiettivo è capire se protegga sufficientemente i consumatori: la lente degli ispettori è su funzioni di conformità, revisione contabile e dipartimenti. L’istituto americano è sotto inchiesta anche presso il Consumer Financial Protection Bureau, per quanto riguarda gestione del conto della carta di credito, rimborsi e risoluzione degli errori di fatturazione.