La Banca d’Italia ha pubblicato la settimana scorsa il Piano Strategico nel triennio 2023-2025.
Il documento programmatico è stato elaborato nella “tempesta perfetta” che sta attraversano l’economia globale tra tensioni geopolitiche, inflazione, rialzo dei tassi di interesse e i costi degli approvvigionamenti energetici aumentati proprio in un momento cruciale della transizione energetica. Tra gli obiettivi strategici figurano naturalmente la sicurezza del sistema bancario, la tutela dei risparmiatori e il sostegno all’infrastrutturazione del sistema dei pagamenti. Mission per cui sarà necessario puntare sempre più decisamente sullo sviluppo digitale e sul miglioramento della gamma e della qualità dei servizi offerti ai soggetti esterni: dai cittadini alle imprese, dagli istituti di credito alle PA. Solo così Bankitalia potrà rispondere alla crescente domanda di efficienza proveniente dagli intermediari e dai loro clienti.
Sappiamo come l’innovazione tecnologica stia trasformando profondamente le modalità con cui il mondo del credito opera e si relaziona con clienti, regolatori e fornitori di servizi: in questa fase di sviluppo del fintech, proteggere questi attori e correggere l’asimmetria informativa tra chi domanda e chi offre prodotti e soluzioni significa produrre benefici per l’intera collettività. Tra gli strumenti a supporto dei clienti di banche e intermediari ci sono: l’azione di consulenza delle autorità italiane; gli Innovation facilitator promossi dalla Banca (Canale Fintech, Milano Hub, Sandbox regolamentare); e una comunicazione efficace, che rafforzi la fiducia del pubblico anche attraverso la sua educazione finanziaria.
Ma vanno presidiati anche i rischi per gli stessi intermediari, a cui Bankitalia dedica il capitolo n.1 del suo Piano. Via Nazionale ha ben presente che la progressiva uscita dalle misure di sostegno legate alla pandemia Covid potrebbe acuire i tradizionali rischi del settore legati a credito, mercato, operativo e liquidità. Digitalizzazione e rischi climatici mettono a dura prova la sostenibilità dei modelli di business, di cui gli intermediari devono tener conto nella revisione dei propri piani strategici. Bankitalia mira a incrementarne la resilienza in questo scenario sfidante e mutevole, monitorando gli impatti del contesto attuale e prospettico e aggiornando norme e strumentario di vigilanza.
Queste, in dettaglio, le linee d’azione:
– Sviluppare metodologie di analisi aggiornate per continuare a verificare la capacità del sistema bancario e finanziario italiano di assorbire gli impatti sul business della pandemia e della crisi russo-ucraina, mantenendo una corretta valutazione degli attivi e un approccio prudente e proattivo dal punto di vista delle politiche di provisioning, del risk management e delle politiche di concessione creditizia.
– Presidiare i rischi connessi con l’innovazione tecnologica, monitorarne il processo di trasformazione digitale e indirizzare le iniziative più innovative verso lo strumento della Sandbox.
– Proseguire la valutazione dei modelli operativi degli intermediari bancari e finanziari e l’analisi dei relativi profili tecnici, al fine di valutare la sostenibilità del business nel medio periodo.
– Migliorare i meccanismi di governance dei soggetti vigilati e la qualità e composizione degli organismi decisionali, anche avvalendosi di strumenti SupTech.
– Partecipare all’evoluzione degli standard e della normativa internazionale e nazionale con particolare riguardo al mercato secondario dei crediti, ai covered bond, al crowdfunding, al risparmio gestito.
Una specifica sezione del Piano è poi dedicata alle attività della Banca come autorità di risoluzione e di gestione delle crisi bancarie. Alla luce dell’entrata in vigore della regolamentazione europea relativa a un quadro di risanamento e risoluzione delle controparti centrali (CCP), l’istituto è chiamato a rafforzare i poteri di supervisione e vigilanza sull’operatività dei sistemi di garanzia dei depositanti (SGD), assicurando un livello di protezione uniforme dei depositanti e favorendo la stabilità del sistema bancario.
Qui le linee d’azione sono:
– Sviluppare le attività per lo svolgimento del ruolo di autorità nazionale di risoluzione sulle CCP, anche in cooperazione con le altre autorità nazionali e internazionali.
– Redigere la normativa secondaria di vigilanza sui sistemi di garanzia dei depositanti, rafforzare la vigilanza informativa su tali sistemi e contribuire all’elaborazione della regolamentazione internazionale in materia.
– Contribuire alla definizione della normativa sulla gestione delle crisi a livello internazionale e nelle sedi di coordinamento in ambito nazionale.