Da oggi, mercoledì 1 febbraio, l’Inps inizia ad anticipare i trattamenti di fine servizio e rapporto dei pubblici dipendenti a condizioni agevolate.
La nuova prestazione, richiedibile dagli iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo credito), è volta a superare i tempi spesso lunghi previsti per la loro completa erogazione, che per cifre elevate ora possono durare anni.
Possono chiedere l’anticipo i pensionati e i lavoratori cessati non pensionati (sempre che, a seguito di nuovo impiego, risultino iscritti al Fondo credito) che abbiano diritto a una prestazione di Tfs/Tfr, non ancora integralmente erogata. La nuova cessione è richiedibile anche da parte dei pubblici dipendenti che ricevono il Tfs/Tfr direttamente dai propri datori di lavoro, come ad esempio gli enti di ricerca e le camere di commercio.
Per l’intera durata del finanziamento è dovuto un interesse pari all’1%, più una ritenuta dello 0,50% a titolo di spese di amministrazione. Il beneficiario può decidere di cedere anche parzialmente la propria prestazione cosicché, raggiunti gli ordinari termini di legge, la parte non ceduta in favore dell’Inps sarà riscossa direttamente. Per le prestazioni già gravate da cessioni o altri vincoli, invece, l’anticipo potrà essere richiesto soltanto sulla parte effettivamente disponibile.
Tfr-Tfs anticipati con Tasso all’1%, l’Inps “competitor” delle Banche è un Paradosso